È morto Robert Durst, il milionario protagonista della serie tv “The Jinx”
Aveva 78 anni e si trovava in carcere per l'omicidio della sua amica Susan Berman
È morto Robert Durst, milionario di New York e protagonista della serie tv-documentario The Jinx, accusato negli anni di aver compiuto diversi omicidi. Durst aveva 78 anni e da qualche mese si trovava in un carcere della California dopo essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua amica Susan Berman, nel settembre del 2021.
Il New York Times racconta che Durst è morto per un arresto cardiaco mentre si trovava in un ospedale locale per alcuni esami. Da tempo soffriva di vari problemi di salute, e poco dopo il suo arresto era stato ricoverato per complicazioni dovute alla COVID-19.
Durst è l’erede di una famiglia di ricchissimi imprenditori immobiliari di New York, e fino agli anni Novanta era noto soprattutto negli ambienti più ricchi della città. Il processo con cui era finito in carcere ha riguardato soltanto l’omicidio di Berman, ma la tesi dei magistrati che si sono occupati dei suoi casi è sempre stata la stessa: cioè che Durst abbia ucciso sia Berman, sia la sua prima moglie Kathie McCormack, sia il suo vicino di casa Morris Black. Il caso dell’omicidio di Berman è stato riaperto di fatto da The Jinx, uscita nel 2015, che fra le altre cose conteneva circa tre ore di interviste allo stesso Durst fra cui una controversa confessione. Appena due mesi fa Durst era stato incriminato per la scomparsa di McCormack, per decenni uno dei più noti casi di cronaca degli Stati Uniti.
Tutto era iniziato nel 1982 quando McCormack, la moglie con cui Durst all’epoca aveva un rapporto difficile, scomparve senza lasciare traccia. Durst fu il primo sospettato, la storia fece il giro del mondo, ma dopo aver trascorso mesi sulle prime pagine dei giornali scandalistici la sua posizione venne archiviata. Diciotto anni dopo Susan Berman, la sua migliore amica nonché portavoce, fu trovata uccisa con un colpo di pistola alla nuca nel suo appartamento vicino a Los Angeles. Un anno dopo toccò al vicino di casa di Berman, Morris Black, che morì in circostanze mai chiarite e il cui corpo fu ritrovato in un sacco buttato in mare.
Durst si è sempre dichiarato innocente, e non è mai stato condannato. Nell’unico processo a suo carico, quello per l’omicidio di Black, patteggiò una pena di cinque anni per occultamento di cadavere e dopo pochi mesi uscì di prigione. La sua storia rimase poco chiara fino al 2015, anno in cui andò in onda The Jinx. Il documentario ripercorreva la vita di Durst, concentrandosi molto sugli omicidi, e rivelando nuovi dettagli: per esempio una lettera spedita alla polizia di Beverly Hills nel 2000 che rivelava l’esistenza di un cadavere a casa di Susan Berman, scritta con una grafia che ricordava molto quella di Durst.
Alla fine dell’ultimo episodio della serie, a Durst venne chiesto conto della lettera. Di fronte alle telecamere Durst negò il suo coinvolgimento, ma pochi minuti dopo, mentre si trovava in bagno e apparentemente non si rendeva conto di aver il microfono ancora addosso, disse a se stesso: «Cosa diavolo ho fatto?». Dopo una decina di secondi si sentì di nuovo la sua voce: «Li ho uccisi tutti, ovviamente». Nel 2019 erano emersi diversi dubbi sulla solidità della sua confessione: si scoprì che la sequenza era stata montata per far sembrare che le due frasi fossero state dette una dopo l’altra, quando invece Durst le disse insieme ad altre cose molto più sconclusionate (cosa che fa pensare che in quel momento non fosse lucidissimo).
Durante il processo per la morte di Berman erano emersi nuovi dettagli sulla colpevolezza di Durst: uno dei suoi amici più stretti, per esempio, ha raccontato che nel 2014 Durst gli confessò di avere ucciso Berman durante una conversazione per strada a New York. In pubblico, Durst ha sempre respinto ogni accusa.