Le cose che ancora non sappiamo sull’obbligo vaccinale
Diversi punti rimangono da chiarire: quando entrerà in vigore, chi farà i controlli e quali saranno le sanzioni, tra le altre cose
Mercoledì sera il governo ha approvato un nuovo decreto con cui ha introdotto l’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus per chiunque abbia almeno 50 anni. Ma a quasi due giorni dall’approvazione il testo della legge non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, e ci sono diversi punti incerti su cui dovrà essere fatta chiarezza.
Il decreto è stato presentato soltanto con uno scarno comunicato stampa, e insolitamente il governo non ha organizzato nessuna conferenza stampa per spiegare le misure adottate. Nel comunicato mancano però diverse informazioni importanti per capire come funzionerà l’obbligo vaccinale: innanzitutto da quando sarà in vigore, come verranno effettuati i controlli e che sanzioni rischiano le persone che non si vaccineranno.
Ci si aspetta che tutti questi dubbi verranno chiariti una volta che il testo sarà pubblicato, ma nel frattempo i giornali hanno pubblicato alcune prime informazioni riferite da fonti del governo. Poiché si tratta soltanto di indiscrezioni, vanno prese con una certa prudenza: peraltro in alcuni casi sono informazioni contraddittorie da testata a testata, che rischiano di creare confusione.
La prima cosa da capire è quando l’obbligo vaccinale per chi ha 50 anni entrerà in vigore. Giovedì il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha precisato alla trasmissione di Radio 1 Radio Anch’io che l’obbligo scatterà non appena il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che dovrebbe avvenire nel giro di un paio di giorni.
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L’altro punto importante che andrà chiarito è quando inizieranno i controlli e come verranno effettuati. Secondo quanto hanno riferito fonti del governo all’ANSA, anche se l’obbligo vaccinale entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, i controlli su chi non è vaccinato scatteranno solamente dal 1º febbraio, in modo da dare alcuni giorni di tempo a tutti per vaccinarsi. Secondo queste fonti, i controlli saranno effettuati incrociando i dati delle persone residenti in Italia che abbiano almeno 50 anni con quelli delle anagrafi vaccinali regionali o provinciali tramite il sistema delle tessere sanitarie, e a comminare le sanzioni sarà l’Agenzia delle Entrate, che gestisce il sistema, similmente a come era stato fatto per il personale sanitario.
Le sanzioni sono un’altra questione tutt’altro che chiara al momento. Secondo le fonti del governo riportate dall’ANSA, dal 1º febbraio la sanzione per chi ha almeno 50 anni e non è vaccinato sarà di 100 euro «una tantum», cioè non ripetibili. Se così fosse chi non è vaccinato potrebbe essere multato una sola volta e se successivamente non si vaccinasse non rischierebbe di ricevere una nuova sanzione. Come detto, sono indiscrezioni e non è affatto sicuro che le sanzioni saranno effettivamente queste, ma per saperlo bisognerà attendere la pubblicazione del decreto.
C’è poi un altro punto su cui si è fatta una certa confusione negli ultimi giorni. Diversi giornali avevano scritto che l’obbligo vaccinale sarebbe entrato in vigore per tutti il 15 febbraio. Questa affermazione si deve quasi certamente a un’errata interpretazione del comunicato stampa del governo. Nel comunicato c’è infatti un passaggio che riguarda i controlli sul lavoro, in cui si dice che a partire dal 15 febbraio i datori di lavoro del settore pubblico e privato dovranno controllare che i dipendenti di almeno 50 anni abbiano il Green Pass “rafforzato”, che si ottiene se si è vaccinati o se si è guariti dalla COVID-19, in entrambi i casi da meno di 6 mesi.
Questo passaggio aveva fatto pensare ad alcuni che l’obbligo stesso entrasse in vigore il 15 febbraio. La scelta del 15 febbraio è invece dovuta al fatto che, stando alle informazioni disponibili, i controlli e le sanzioni per chi non è vaccinato scatteranno solamente dal 1º febbraio. Dato che il Green Pass “rafforzato” viene emesso 14 giorni dopo aver ricevuto la prima dose, la data del 15 febbraio è quindi la prima utile per poter effettuare i controlli sul posto di lavoro.
I lavoratori con più di 50 anni che si presenteranno sul luogo di lavoro senza il Green Pass “rafforzato”, dal 15 febbraio potranno ricevere una sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro, pari a quella prevista per tutti i lavoratori con meno di 50 anni che non hanno il Green Pass “base” (per ottenere il quale è sufficiente un tampone). Saranno inoltre considerati assenti ingiustificati.
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