Cosa cambia tra zona gialla e zona bianca
L'unica differenza rimasta era l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto, che però da Natale è stato esteso a tutta l'Italia
Da lunedì 3 gennaio Lazio, Lombardia, Sicilia e Piemonte passeranno in zona gialla, aggiungendosi a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e alle province autonome di Bolzano e Trento. Di fatto, però, per queste regioni non cambierà nulla, visto che in base al decreto approvato dal governo il 23 dicembre tra zona bianca e zona gialla non ci sono più differenze: fino a Natale l’unica differenza era l’obbligo di mascherina all’aperto, che prima valeva solo in zona gialla e che da allora però è stata estesa anche in zona bianca.
Per mesi i colori erano stati un indicatore essenziale per capire se ci si poteva spostare tra regioni o da un comune all’altro, oppure se si poteva andare al ristorante e partecipare a eventi o spettacoli. Dalla scorsa estate il loro utilizzo aveva cominciato a essere sempre meno rilevante, e oggi le regole si differenziano solo a partire dalla zona arancione.
Dal 25 dicembre, oltre all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto in tutte le regioni, è stato introdotto anche l’obbligo di usare le FFP2 in luoghi chiusi come cinema e teatri, sui mezzi di trasporto pubblico (sia quelli cittadini che quelli a lunga percorrenza), e per partecipare a eventi pubblici sportivi al chiuso e all’aperto, come le partite allo stadio. Anche questa regola vale indipendentemente dal colore delle regioni.
Nella zona arancione, rispetto alla zona gialla, al momento qualche differenza invece c’è. Per esempio è obbligatorio avere il Green Pass “rafforzato” – il certificato che si può ottenere solo con la vaccinazione completa o con la guarigione dal coronavirus – per una serie di attività, tra cui andare al ristorante all’aperto o in piscina, praticare sport di contatto al chiuso e all’aperto, cambiarsi negli spogliatoi, partecipare a feste dopo le cerimonie e accedere agli impianti di risalita. Inoltre, per spostarsi tra regioni o da un comune all’altro, bisogna avere il Green Pass “base”, che si può ottenere anche con un tampone negativo fatto nelle precedenti 48 ore, o avere un’autocertificazione che giustifichi lo spostamento «per motivi di necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune».
Con l’approvazione del nuovo decreto del 29 dicembre, comunque, le differenze tra zona bianca e gialla e zona arancione non ci saranno più: da lunedì 10 gennaio sarà necessario avere il Green Pass “rafforzato” dovunque ci si trovi per accedere ad alberghi e strutture ricettive, per partecipare a sagre, fiere e feste dopo cerimonie civili o religiose e per entrare nei centri congressi; sarà necessario esibire il Green Pass “rafforzato” anche per utilizzare gli impianti di risalita, le piscine e i centri benessere (anche all’aperto), così come per praticare sport di squadra e accedere a centri culturali o centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto.
Il decreto approvato prima di Natale chiarisce comunque che sempre a partire dal 10 gennaio il Green Pass “rafforzato” sarà necessario anche per visitare musei e mostre; per accedere a piscine e palestre al chiuso e alle strutture dove si praticano sport di squadra al chiuso, compresi spogliatoi e docce comuni; per usufruire dei centri benessere al chiuso e dei centri termali (con l’eccezione di quelli che effettuano attività riabilitative o terapeutiche); per visitare parchi tematici e di divertimento; per accedere a sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; e per accedere a centri culturali, centri sociali e ricreativi al chiuso (esclusi i centri educativi per l’infanzia).
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