In Austria è diventato legale il suicidio assistito
Lo ha introdotto una legge approvata a larga maggioranza, dopo una storica sentenza della Corte Costituzionale
Dal primo gennaio in Austria è entrata in vigore una recente legge che ha legalizzato il suicidio assistito, che avviene quando il farmaco necessario a uccidersi viene assunto in maniera autonoma dalla persona malata. L’Austria è diventata così uno dei pochi paesi europei che permettono una qualche forma di eutanasia, che al momento è legale in Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. Una legge sul suicidio assistito è invece in discussione da qualche settimana al Parlamento italiano.
La nuova legge era stata approvata dal Parlamento austriaco a dicembre, a larga maggioranza, e prevede una procedura piuttosto stringente per accedere al suicidio assistito. La legge si applica soltanto ai malati terminali o alle persone che soffrono di una malattia incurabile che causa pesanti conseguenze. Ogni richiesta sarà esaminata da due medici, di cui uno esperto di cure palliative. Le nuove norme prevedono inoltre che debbano passare almeno tre mesi dal momento della richiesta alla sua approvazione, per scoraggiare decisioni impulsive (in caso di malati terminali è prevista una procedura di urgenza dai tempi ridotti).
L’approvazione di una legge era attesa da circa un anno, da quando cioè la Corte Costituzionale austriaca nel dicembre del 2020 giudicò incostituzionale la norma del codice penale che prevedeva fino a cinque anni di carcere per chi aiuta una persona a uccidersi.
La nuova legge è stata appoggiata sia dai partiti della maggioranza che sostiene il governo, cioè l’ÖVP di centrodestra e i Verdi, sia dai Socialdemocratici e dai liberali di Neos. L’unico partito contrario rappresentato in parlamento è stato l’FPÖ, di estrema destra.