Parigi vuole rendere balneabile la Senna
Vorrebbe farlo entro il 2024, in tempo per le prossime Olimpiadi estive: ma non sembra per niente facile
La Senna, il fiume che attraversa Parigi, fu dichiarata “biologicamente morta” negli anni Sessanta a causa dell’inquinamento prodotto dall’industria e dall’agricoltura nelle aree delle regioni in cui scorre. Per via dei livelli di inquinamento è vietato nuotarci dal 1923, ma negli ultimi decenni il governo locale ha investito parecchi soldi per ripulire il fiume e l’attuale amministrazione ha un obiettivo molto ambizioso: fare in modo che la Senna torni a essere balneabile a partire dal 2024, l’anno in cui a Parigi si terranno le prossime Olimpiadi estive.
Di recente il comitato organizzatore di Parigi 2024 ha annunciato che la Senna sarà al centro di tutta la manifestazione, a partire dalla cerimonia di apertura dei Giochi.
È previsto infatti che la cerimonia non si tenga in uno stadio, come di consueto, ma su un tratto del fiume lungo circa 6 chilometri, che va dall’altezza del ponte di Austerlitz alla Torre Eiffel. In base al piano, la sera del 26 luglio del 2024, 160 battelli con a bordo più di 10mila atlete e atleti delle delegazioni di tutto il mondo passeranno vicino alla cattedrale di Notre-Dame e al museo del Louvre, salutati dai circa 600mila spettatori che potranno vedere la sfilata da vari punti del lungofiume.
Nelle intenzioni degli organizzatori è previsto inoltre che le gare olimpiche di nuoto in acque libere e di triathlon – che prevede nuoto, ciclismo e corsa – si svolgano proprio nella Senna, come era successo anche alle Olimpiadi parigine del 1900. L’idea è che dopo la fine dei Giochi alcuni tratti del fiume tornino a essere balneabili per tutte e tutti.
Nel 1990 l’allora sindaco di Parigi, Jacques Chirac, disse in televisione che, dopo vari anni in cui il fiume era stato considerato biologicamente morto, nella Senna erano state trovate 25 specie di pesci diverse. Chirac, che in precedenza era stato primo ministro e in seguito fu anche presidente, aggiunse che di lì a tre anni avrebbe personalmente fatto il bagno «davanti a testimoni» per dimostrare che la Senna era tornata a essere «un vero fiume». Le sue parole furono accolte dal pubblico del programma con una certa ilarità. L’idea di rendere balneabile la Senna però continuò a essere tenuta in conto anche dalle successive amministrazioni.
Nel 1970 solo il 40 per cento delle acque di scarico di Parigi veniva trattato, e comunque fino agli anni Ottanta gli impianti esistenti gestivano quasi esclusivamente le acque reflue domestiche. Le cose cominciarono a cambiare a partire dagli anni Novanta, grazie a regolamentazioni più stringenti sull’inquinamento e alla costruzione di nuovi impianti di trattamento delle acque di scarico. Oggi viene trattato il 99 per cento delle acque di scarico di tutta la regione di Parigi.
Gli interventi adottati negli ultimi anni per ripulire la Senna hanno effettivamente permesso a varie specie di pesci di tornare nel fiume, compreso un pesce siluro lungo 243 centimetri trovato nell’estate del 2020. Questo non significa però che si riuscirà a rendere la Senna sicura e balneabile per le persone in tempi brevi.
L’obiettivo dell’amministrazione parigina, guidata dalla sindaca Anne Hidalgo, è realizzare tre piscine naturali in vari punti del corso del fiume, in cui possano fare il bagno tutte e tutti dopo la fine delle Olimpiadi. Nel 2020 la ministra francese per la Transizione ecologica, Barbara Pompili, aveva annunciato un piano da 1,4 miliardi di euro «per rimettere in buona salute il corso d’acqua e permettere la balneazione»: il doppio della spesa che era stata stimata dall’amministrazione locale nel 2017. Nel giro di un anno la cifra degli investimenti previsti è salita a 1,8 miliardi.
«Prima di piscine, boe e trampolini», ha scritto Le Figaro, Parigi si dovrà aspettare «un cantiere mostruoso»: non sarà necessario solo a gestire il trattamento delle acque reflue, ma anche a realizzare bacini di stoccaggio delle acque piovane, sistemare le reti fognarie e collegarle a nuovi servizi igienici, tra le altre cose. Per poter essere balneabile, l’acqua della Senna dovrà rispettare i criteri stabiliti da una direttiva europea del 2006, recepita in Francia con un decreto del 2008.
Tra i parametri analizzati per valutare lo stato di salute dell’acqua del fiume c’è per esempio la quantità di Escherichia coli (E. coli), un batterio che vive nelle parte inferiore del nostro intestino e di quello di migliaia di altre specie animali. È molto importante per la nostra sopravvivenza, ma mutando può causare infezioni anche gravi in chi lo ospita. Secondo i dati rilevati di recente, i livelli di E. coli nell’acqua della Senna sono superiori per il 70-80 per cento del tempo alla soglia ritenuta sicura.
Jean-Marie Mouchel, direttore dell’UMR METIS, un’unità di ricerca ambientale e idrogeologica dell’Università della Sorbona, si è detto piuttosto pessimista sulla riuscita del progetto. Mouchel ha detto a Le Figaro che è già tanto se si riuscirà a rispettare i criteri stabiliti dall’Unione Europea e che sicuramente si potrebbe fare di più, ma il costo degli interventi diventerebbe esorbitante.
Da qualche anno anche nel Tamigi, che fino a poco fa era considerato “una fogna a cielo aperto”, sono tornate foche, focene e persino balene. L’autorità portuale di Londra comunque sconsiglia vivamente di farci il bagno.
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