Senza di te
Quelli che non ci saranno più nel 2022, ma che fino al 2021 si erano fatti notare
Alla fine dell’anno scorso, il famigerato 2020, al Post ritenemmo di sospendere una consuetudine giornalistica e informativa che abbiamo da sempre, come molti altri giornali internazionali: quella di ricordare le persone più note che siano morte durante l’anno, non tanto per ragioni emotive o celebrative (non tutte le persone più note hanno avuto vite encomiabili) ma per ricapitolare una serie di notizie e avere presente che il mondo e le sue vicende non comprenderanno più quelle persone, se non nelle conseguenze delle loro opere e scelte. Era stato l’anno della pandemia e facemmo queste considerazioni.
Quando siamo arrivati a parlarne quest’anno, ci è sembrato che fosse un po’ fuori misura: è stato un anno di morte e di morti con una tale estensione e una tale presenza di lutti, che l’eccezionalità di quelle morti “famose” – a loro volta: tante – un po’ si perde e un po’ forse pure stona, a rimarcarla ancora. Non è facile spiegare, dicevamo, ma ci è sembrato troppo, tornarci: e chiudere l’anno “cattivo” ormai già per antonomasia con la ripetizione di cattive notizie già date.
Nel 2021, che non è stato certo un anno di “ritorno alla normalità” ma che un passo in quella direzione lo ha fatto, le morti di persone famose sono tornate a essere notizia più per la notorietà delle vittime che per la ragione della morte. Abbiamo fatto in altri anni riflessioni sulla condivisione e il ruolo delle notizie sulle “morti famose”, in questi tempi online, e vi rimandiamo a quelle. Intanto forse stiamo tornando a tempi in cui anche morire ridiventerà dolorosamente “normale”, ma ci stiamo tornando senza queste persone, importanti per i nostri mondi.