La Francia ha fatto chiudere una moschea: secondo le autorità locali l’imam diffondeva messaggi d’odio e di violenza
Martedì il comune di Beauvais, che si trova un centinaio di chilometri a nord di Parigi, ha fatto chiudere per sei mesi una moschea, il cui imam, secondo il prefetto, faceva sermoni radicali e diffondeva messaggi d’odio e di violenza. La chiusura della moschea era già stata annunciata un paio di settimane fa dal ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin, che da circa un anno ha messo in atto una serie di misure restrittive contro individui e organizzazioni legate all’Islam radicale.
Secondo il prefetto di Beauvais, l’imam della moschea – che secondo i giornali locali si era convertito all’Islam da poco – glorificava i combattenti jihadisti e incitava i fedeli all’odio e alla violenza. Due settimane fa Darmanin aveva annunciato di aver avviato le pratiche per far chiudere la moschea concedendo all’imam 10 giorni per rispondere alle accuse. L’avvocato dell’associazione che gestisce la moschea aveva risposto che le frasi dell’imam erano state estrapolate dal contesto e che era comunque stato sospeso dalle proprie funzioni. Le argomentazioni non sono risultate convincenti, e la chiusura temporanea della moschea è stata quindi formalizzata.
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