Lo sceriffo del Texas che collabora con civili armati per arrestare i migranti al confine
Succede da mesi nella contea di Kinney, al confine col Messico, e per molti attivisti si tratta di un'operazione illegale
Brad Coe, lo sceriffo della contea texana di Kinney, al confine col Messico, collabora da mesi con gruppi di civili armati per pattugliare il confine e arrestare più facilmente i migranti che lo attraversano in maniera illegale. Coe aveva avviato questa politica dopo l’inizio della cosiddetta “Operation Lone Star” (Operazione stella solitaria), con cui il governatore del Texas, il Repubblicano Greg Abbott, sostenitore di Donald Trump, aveva inviato le forze armate nella zona autorizzandole ad arrestare i migranti alla frontiera. Oggi i gruppi di civili pattugliano il confine in autonomia, armati di fucili ed equipaggiati di giubbotti antiproiettile e droni, e fanno sostanzialmente il lavoro della polizia.
Da mesi Coe mantiene contatti regolari con questi gruppi, li sostiene nelle loro operazioni in modo più o meno esplicito e si coordina con loro, non solo per intensificare il controllo del confine e rafforzare l’operazione decisa da Abbott, ma anche per scoraggiare l’arrivo dei migranti: «Se sapranno che verranno arrestati – ha detto Coe – se ne andranno da un’altra parte».
Secondo la ricostruzione del Wall Street Journal, Coe si sarebbe incontrato regolarmente nel suo ufficio con alcuni membri dei gruppi armati, che lo avrebbero aggiornato sulle loro attività. Tra loro ci sarebbe stato anche un uomo da poco arrestato per aver partecipato all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso. Samuel Hall e Christie Hutcherson, rispettivamente a capo dei gruppi chiamati Patriots for America Militia e Women Fighting for America, hanno detto di avere segnalato più volte a Coe la presenza di migranti.
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Le politiche adottate da Abbott e Coe sono state assai criticate, anche perché in teoria negli Stati Uniti l’immigrazione è un tema di competenza federale: secondo diverse organizzazioni di attivisti, queste politiche sarebbero quindi da considerarsi illegali. La settimana scorsa la American Civil Liberties Union (ACLU), una nota organizzazione per la difesa dei diritti e delle libertà individuali, ha presentato insieme ad altre nove associazioni una denuncia al dipartimento di Giustizia americano, chiedendo che vengano avviate indagini sugli arresti dei migranti e sulle collaborazioni tra lo sceriffo e i gruppi di civili.
Non è chiaro quanto queste collaborazioni siano sostenute dalle altre autorità statali. I gruppi di civili sentiti dal Wall Street Journal raccontano di posizioni contrastanti da parte delle autorità della contea sulla legittimità del loro operato. Travis Considine, portavoce del dipartimento di Pubblica sicurezza del Texas, ha detto che il suo ufficio non le sostiene, ma ha aggiunto di non avere potere sulle decisioni dello sceriffo.