Park Geun-hye, l’ex presidente sudcoreana che si trovava in prigione per corruzione, è stata graziata
Venerdì il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in ha concesso la grazia all’ex presidente sudcoreana Park Geun-hye, che stava scontando una condanna a 22 anni di prigione per una serie di reati di corruzione. La decisione è stata motivata con la volontà di promuovere l’unità nazionale in un momento difficile, quello della pandemia (Moon è un progressista, Park una conservatrice), ma secondo i media locali il presidente sudcoreano ha concesso la grazia a Park, che ha 69 anni, anche per motivi di salute: quest’anno era stata ricoverata tre volte per problemi cronici alla schiena. Moon in precedenza aveva escluso la possibilità di concedere la grazia a Park.
Park Geun-hye si era dimessa nel 2017 ed era stata condannata nel 2018 a 24 anni, poi ridotti a 20, a cui se n’erano aggiunti altri 2, sempre nel 2018, rispettivamente per corruzione e per ingerenza nella nomina di candidati del partito Saenuri, da lei guidato fino al 2012. Si è sempre dichiarata innocente.