La Commissione Europea ha autorizzato il vaccino di Novavax
È il quinto a essere autorizzato nell'Unione Europea e il primo a utilizzare proteine ricombinanti
Dopo avere ricevuto la raccomandazione all’autorizzazione da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), la Commissione Europea ha autorizzato il vaccino contro il coronavirus dell’azienda statunitense Novavax, che si chiama Nuvaxovid e il cui utilizzo nei paesi dell’Unione Europea è per ora previsto sui maggiori di 18 anni. Dopo quelli a RNA messaggero di Pfizer/BioNTech e Moderna e a vettore virale di AstraZeneca e Johnson&Johnson, è il quinto vaccino contro il coronavirus a essere autorizzato e il primo a utilizzare la tecnologia delle proteine ricombinanti.
L’autorizzazione è stata concessa dopo l’analisi dei risultati di due test clinici che avevano coinvolto nel complesso 45mila volontari. Nel primo studio, condotto negli Stati Uniti e in Messico, circa due terzi dei partecipanti avevano ricevuto il vaccino, mentre il restante terzo aveva ricevuto una sostanza che non fa nulla (placebo). Il vaccino aveva fatto riscontrare una riduzione del 90,4 per cento nei casi sintomatici da COVID-19 nei primi sette giorni dopo la seconda dose tra i vaccinati rispetto al gruppo del placebo.
Il secondo studio era stato condotto nel Regno Unito e aveva invece previsto un gruppo per il vaccino e uno per il placebo con lo stesso numero di partecipanti. In questo caso l’efficacia riscontrata del vaccino era stata dell’89,7 per cento, una percentuale comparabile con quella ottenuta nell’altro test clinico.
La sperimentazione era avvenuta in una fase in cui erano in circolazione soprattutto le varianti alfa e beta del coronavirus; i dati sono quindi per ora limitati per altre varianti, compresa la omicron emersa circa un mese fa.
Il vaccino di Novavax aveva fatto riscontrare effetti avversi limitati e di breve durata. Tra i più comuni erano stati segnalati dolore nel punto dell’iniezione, stanchezza, dolore muscolare o mal di testa. Effetti avversi simili possono verificarsi anche con gli altri vaccini finora autorizzati, durano poche ore o al massimo qualche giorno e non lasciano conseguenze; in molti casi chi riceve il vaccino non riscontra nessun effetto avverso.
L’involucro esterno del coronavirus (SARS-CoV-2) è costellato da punte (proteine spike) che il virus utilizza per eludere le difese delle cellule, all’interno delle quali inietta il proprio RNA per produrre nuove copie di se stesso. Il vaccino di Novavax ha l’obiettivo di presentare al sistema immunitario le proteine spike, senza il resto del coronavirus, in modo che le nostre difese imparino a contrastarle senza dovere fare i conti con il virus vero e proprio e il rischio di sviluppare un’infezione.
In ogni dose del vaccino sono presenti grandi quantità di minuscole particelle contenenti le proteine spike, più un adiuvante: una sostanza che induce una risposta immunitaria più marcata e che consente quindi di impiegare meno proteine spike, rendendo più semplice la produzione di grandi quantità di vaccino. L’adiuvante è ottenuto in parte dalla Quillaja saponaria, una sostanza derivata dalla corteccia degli alberi del legno saponario e tra gli ingredienti principali del vaccino appena autorizzato.