Ora su Grindr si può esibire il proprio sedere
L'app di incontri rivolta principalmente agli uomini gay ha modificato una restrizione che era stata spesso contestata dagli utenti
Da un paio di mesi Grindr, un’app di incontri rivolta alla comunità LGBT+ e utilizzata soprattutto da uomini gay che cercano relazioni occasionali, permette ai propri utenti di esibire anche il proprio sedere nelle immagini del loro profilo. È una concessione piuttosto rivoluzionaria per l’app, che fino all’anno scorso non permetteva nemmeno di condividere la maggior parte delle foto in indumenti intimi. Secondo chi gestisce Grindr la nuova linea guida consentirà agli utenti di esprimersi più liberamente, ma verrà comunque applicata con alcuni limiti: sono tuttora vietate pose giudicate troppo esplicite.
Grindr è stata sviluppata specificamente con l’idea di far conoscere e incontrare persone della comunità LGBT+. Se Tinder, che ha una maggioranza di utenti eterosessuali, si presenta come app per iniziare relazioni potenzialmente durature, Grindr punta più esplicitamente sul fare incontrare persone che vogliono perlopiù fare sesso e basta. Funziona come tanti altri social network, in cui si sceglie un’immagine per il proprio profilo e poi si possono condividere altre foto e informazioni personali.
Fino a ottobre capitava più spesso che le foto usate per i profili non superassero la fase di moderazione perché considerate troppo sessualmente esplicite o comunque allusive, specialmente per gli account gratuiti. La moderazione non c’era nemmeno prima, invece, nelle foto che ci si può mandare nelle chat private tra utenti, ovviamente affollate di contenuti espliciti e sexting. Ma da qualche settimana, con un po’ di stupore degli utenti, hanno cominciato a vedersi sempre più sederi, anche nudi.
In un post condiviso sul blog della piattaforma, la responsabile della customer experience, Alice Hunsberger, ha ammesso che ci sono molti contesti in cui mostrare la propria pelle non può essere considerato qualcosa di pornografico, nemmeno sulla base delle regole imposte dagli store di applicazioni a cui Grindr deve attenersi. Hunsberger ha chiarito che per questo su Grindr saranno consentite foto in pose che non richiamino esplicitamente gesti o allusioni di natura sessuale, con o senza vestiti, specificando che continueranno a essere comunque vietate foto di genitali, così come immagini che riproducono atti sessuali.
Per essere più concreta, Grindr ha condiviso alcune rappresentazioni grafiche di cosa sarà permesso e cosa no, anche con l’obiettivo di facilitare il lavoro di chi si occupa di moderazione. Secondo l’azienda, la nuova politica permetterà a «persone con ogni tipo di corpo (tutte le etnie, le taglie, i generi e le identità) di esprimere la propria sessualità con gioia».
Parlando con Slate, Hunsberger ha detto che nell’ultimo anno e mezzo Grindr si è concentrata molto sul migliorare il proprio processo di moderazione, per renderlo «più equo e meno permeabile a possibili pregiudizi o condizionamenti». In passato infatti l’app aveva ricevuto svariate critiche da parte di utenti che avevano segnalato che certi tipi di corpo, per lo più quelli bianchi e snelli, sembravano essere meno censurati o comunque avere più libertà di rappresentazione di altri. Ancora pochi giorni fa un uomo aveva contestato che Grindr permetteva «foto di culi e peli pubici di tizi muscolosi», ma non faceva passare la sua pancia «visto che [era] grasso».
Come ha fatto notare la stessa Hunsberger nel blog dell’app, d’altra parte, gli standard degli app store a cui deve sottostare Grindr hanno ancora degli aspetti poco inclusivi quando si tratta di rappresentazione di genere: concretamente, per esempio, non si possono mostrare i capezzoli femminili, ma quelli maschili e delle persone che si identificano come non binarie – cioè che non si riconoscono né nel genere maschile né come in quello femminile – sì.
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La decisione di Grindr di permettere le immagini di sederi nudi ha suscitato reazioni miste tra i suoi utenti, alcuni dei quali sono sembrati piuttosto perplessi. Varie persone intervistate da Slate, per esempio, si sono domandate se la nuova decisione non possa creare confusione nella moderazione dei nuovi contenuti ammessi sull’app – gestita sia da persone che da appositi programmi – e far emergere problemi legati a razzismo o transfobia.
Quanto a eventuali problemi legati alla privacy, che in passato erano stati un grosso grattacapo per Grindr e che questa settimana hanno comportato alla società una multa di 6,5 milioni di euro da parte dell’Autorità Garante della Privacy norvegese, secondo alcuni il fatto di poter mostrare dei sederi potrebbe anche essere un leggero miglioramento, almeno a prima vista. Come ha detto a Slate Amanda Levendowski, esperta di legge sulla cybersicurezza alla Georgetown University, «usare un sedere come avatar potrebbe proteggere di più» l’identità di chi sceglie di non mostrare la propria faccia su un’app di questo tipo. Naturalmente non tenendo conto della questione dell’intimità.
A ogni modo, Hunsberger ha chiarito che non tutti possono trovarsi a proprio agio nel vedere «quel pezzetto in più di pelle». Per questa ragione è possibile impostare un apposito filtro per vedere soltanto i profili di chi ha un volto o altre parti del corpo come immagine principale del proprio avatar.
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