L’Italia è il paese dell’anno dell’Economist
Soprattutto per quanto fatto da Mario Draghi, che avrebbe dato nuovo impulso alla politica italiana, smuovendola da uno storico immobilismo
L’Economist ha scelto l’Italia come paese dell’anno per il 2021, e ha motivato la decisione per quanto fatto fin qui dal presidente del Consiglio Mario Draghi da quando è capo del governo. Il settimanale ha ricordato come in passato avesse spesso criticato i leader politici italiani, e in particolare Silvio Berlusconi; Draghi avrebbe dato però nuovo impulso alla politica italiana, smuovendola da uno storico immobilismo.
L’Economist ha scritto che in Mario Draghi l’Italia ha trovato un capo di governo «competente e rispettato a livello internazionale» e che «per una volta, un’ampia maggioranza di politici ha messo da parte le proprie divergenze per sostenere un programma di riforme profonde», ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per utilizzare i fondi dell’Unione Europea per la ripresa dalla pandemia.
Il settimanale ha sottolineato anche come il tasso di vaccinazione contro il coronavirus in Italia sia tra i più alti d’Europa, e come l’economia italiana si stia riprendendo dalla crisi del 2020 più rapidamente di quelle di paesi più solidi, come Francia o Germania. Ha parlato però anche di una certa preoccupazione per la possibilità che Draghi venga eletto presidente della Repubblica alla scadenza del mandato di Sergio Mattarella, e che nel ruolo di presidente del Consiglio gli succeda una persona meno competente.
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Il titolo di paese dell’anno dell’Economist non viene assegnato al paese che sta meglio di tutti gli altri, che sia il più pacifico o il più ricco, ma a quello che ha mostrato i miglioramenti maggiori in vari ambiti. È dal 2013 che l’Economist sceglie il “paese dell’anno”, prendendo espressamente spunto da quello che la rivista statunitense Time fa dal 1927 con “la persona dell’anno”. Negli scorsi anni il titolo era stato assegnato a Uruguay, Tunisia, Myanmar, Colombia, Francia, Armenia, Uzbekistan e Malawi.