I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia
C'è stato un significativo aumento dei casi, dei decessi e dei ricoveri, e la situazione continua a essere grave nel Nord-Est
Nell’ultima settimana c’è stata una crescita di tutti gli indicatori più importanti della epidemia: sono cresciuti i contagi, i decessi e i ricoveri in terapia intensiva. Dopo il passaggio del Friuli Venezia Giulia, della Calabria e della provincia di Bolzano in zona gialla, anche in molte altre regioni italiane sono state superate le soglie di allerta fissate dal ministero, che ora che valuterà l’estensione delle zone gialle: la situazione continua a essere peggiore nel Nord-Est.
Dal 9 al 15 dicembre sono stati trovati 129.823 contagi, il 19,2 per cento in più rispetto alla settimana precedente: il ritmo di crescita dei contagi non è diminuito in modo significativo nelle ultime settimane.
Sono aumentati anche i morti: nell’ultima settimana ne sono stati segnalati 706, il 30,5 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. Va ricordato, però, che ci possono essere ritardi di notifica nella comunicazione dei decessi: significa che le morti comunicate ogni giorno dalla Protezione civile non sono necessariamente quelle avvenute effettivamente nel giorno indicato, perché i dati comprendono spesso referti risalenti anche ai giorni precedenti e comunicati in ritardo.
Il Friuli Venezia Giulia è la regione con la più alta incidenza settimanale di decessi sulla popolazione, 4,6 ogni 100mila abitanti. L’incidenza è piuttosto alta anche nella provincia autonoma di Bolzano, 3,4 morti ogni 100mila abitanti, e in Valle d’Aosta, dove sono stati segnalati 2,4 morti ogni 100mila abitanti.
Finora l’andamento dei decessi, anche se in aumento, non è stato così marcato come nelle prime tre ondate dell’epidemia, grazie all’efficacia del vaccino contro le forme gravi della COVID-19. Lo stesso vale per i ricoveri in terapia intensiva.
I maggiori rischi per le persone non vaccinate sono confermati anche dai dati diffusi ogni settimana dall’Istituto superiore di sanità sull’incidenza dei contagi, dei ricoveri e dei decessi negli ultimi trenta giorni.
Nel grafico si può notare la maggiore incidenza di diagnosi, ricoveri e decessi tra le persone non vaccinate. Per confrontare i dati in modo corretto è importante considerare l’incidenza sulla popolazione, e non i numeri assoluti, perché in Italia la maggior parte della popolazione ha ricevuto il vaccino.
Nell’ultima settimana sono stati fatti quasi 3,8 milioni di tamponi e sono state testate per la prima volta 531mila persone.
Sono stati fatti 200mila tamponi in meno rispetto ai sette giorni precedenti, ma i contagi sono aumentati: significa che il virus sta circolando maggiormente, come conferma il tasso di positività dei tamponi, in crescita.
Trieste è stata ancora la provincia con la più alta incidenza settimanale di contagi, come avvenuto nell’ultimo mese: sono stati 589 ogni 100mila abitanti, mentre nei sette giorni precedenti erano stati 683. L’incidenza è alta anche nelle province venete, in particolare Padova, Treviso e Vicenza.
La provincia autonoma di Trento ha superato il 20 per cento di posti letto occupati dai malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili nelle terapie intensive: la soglia di allerta è stata fissata al 10 per cento. Molte altre regioni hanno superato questa soglia: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Veneto e la provincia autonoma di Bolzano.
Oltre all’incidenza dei casi e alla situazione nelle terapie intensive, per determinare il passaggio in zona gialla deve essere superata anche la soglia di allerta del 15 per cento nei reparti ordinari. Per mantenere la percentuale di occupazione bassa, in molte regioni sono stati aggiunti posti letto: la Lombardia, per esempio, ha comunicato negli ultimi giorni di averne aggiunti 540.
In Italia finora 47,7 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus e, di queste, oltre 46 milioni risultano completamente vaccinate.
Il prossimo grafico mostra l’andamento delle somministrazioni: la maggior parte riguarda le terze dosi.
La mappa mostra la percentuale di persone vaccinate in Italia sopra i 5 anni: all’interno di ogni regione si trova la percentuale che ha ricevuto almeno una dose, mentre il colore indica quella di chi ha completato il ciclo vaccinale.