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  • Martedì 14 dicembre 2021

Malta ha legalizzato la cannabis a scopo ricreativo

È il primo paese europeo a farlo: si potranno avere con sé fino a 7 grammi e coltivare fino a quattro piante

 (AP Photo/Dolores Ochoa)
(AP Photo/Dolores Ochoa)

Il parlamento maltese ha legalizzato la coltivazione e l’uso di cannabis a scopo ricreativo: Malta è diventata quindi il primo paese europeo ad adottare una legge di questo tipo. In Spagna e nei Paesi Bassi, infatti, l’uso della cannabis è depenalizzato entro certi limiti, ma non è legale, mentre in Lussemburgo è in fase di approvazione un disegno di legge per consentire il consumo a scopro ricreativo. La legge deve ora essere firmata dal presidente della Repubblica, George William Vella, un passaggio considerato una formalità.

La legge, proposta dal governo del primo ministro laburista Robert Abela, prevede che i maggiori di 18 anni possano avere con sé fino a 7 grammi di cannabis e dei suoi derivati psicoattivi (marijuana e hashish), di coltivare fino a quattro piante, e di conservare in casa fino a 50 grammi di infiorescenze essiccate.

Chi verrà trovato in possesso di una quantità di cannabis compresa tra 7 e 28 grammi non verrà sottoposto a procedimenti penali, ma riceverà solo una multa tra 50 e 100 euro. La legge prevede inoltre che non si possa consumare cannabis in pubblico, ma solo in case private o in locali appositi, e che chi venga colto a consumarne davanti a un minore possa ricevere una multa tra 300 e 500 euro.

Questi locali, che saranno gestiti da associazioni private senza scopo di lucro e a cui si potrà accedere solo previa iscrizione, saranno inoltre gli unici a poter vendere cannabis. Ogni associazione potrà avere al massimo 500 iscritti, e ad ogni persona potranno essere venduti fino a 7 grammi di cannabis al giorno, 50 grammi al mese o 20 semi al mese. I locali inoltre non potranno trovarsi a meno di 250 metri da una scuola o da altri centri di aggregazione giovanili.

Alla legge si era detto contrario il principale partito di opposizione di Malta, il Partito Nazionalista, di centrodestra, che però non aveva i numeri necessari in parlamento per bocciare l’iniziativa del governo. Il primo ministro Abela aveva sostenuto che legalizzare il possesso e l’uso di cannabis avrebbe fatto sì che le persone non dovessero più ricorrere al mercato nero. Aveva anche detto che il governo vorrebbe continuare a dissuadere le persone dal fumare cannabis, ma che al contempo non vuole che chi sceglie di farlo venga trattato come un criminale.

In Italia il possesso di cannabis per uso personale è depenalizzato e prevede solo sanzioni di tipo amministrativo, come la sospensione della patente e del passaporto. È possibile detenere una piccola quantità di cannabis per uso ricreativo, che deve avere un massimo di 500 milligrammi di principio attivo. Nel frattempo è stato però proposto un referendum che propone di depenalizzare la coltivazione e di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida. Le firme necessarie per organizzare il referendum sono state depositate alla Corte di Cassazione, che deve ora valutarne la validità.

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