Creare il match giusto, e valorizzare gli studenti
Come funziona la job fair di Pisa, che organizza colloqui approfonditi tra le aziende e le allieve e gli allievi di sei scuole di eccellenza
Per “job fair” (fiera del lavoro) si intende comunemente un evento promosso da un’azienda, o da un gruppo di aziende dello stesso settore, con lo scopo di farsi conoscere e di incontrare possibili nuovi dipendenti. Chi è in cerca di un lavoro può partecipare a questi eventi grazie ai colloqui con i selezionatori aziendali, i cosiddetti recruiter. L’aspetto positivo è quello di eliminare le intermediazioni fra le aziende e gli aspiranti nuovi dipendenti, ma può diventare molto complicato da gestire, soprattutto per la mancanza di una selezione di partenza.
Diversa l’impostazione della Job Fair delle sei Scuole Universitarie Superiori italiane, svoltasi il 13 e 14 dell’ottobre scorso e organizzata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Rispetto agli appuntamenti di questo tipo, infatti, ha fornito alle aziende una platea selezionata e ampia di possibili candidati e candidate perché provenienti da ben sei scuole italiane d’eccellenza.
Oltre alle adesioni delle allieve, degli allievi e degli alumni (cioè gli ex alunni e alunne) della Scuola Superiore Sant’Anna, si sono infatti registrate numerose adesioni dalla Scuola Normale Superiore, dalla Scuola IUSS di Pavia, dalla Scuola IMT Alti Studi Lucca, dal Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Per l’edizione 2021 hanno partecipato, per la prima volta, anche studentesse e studenti selezionati della Scuola Superiore di Catania e dalla Conferenza dei Collegi Universitari di Merito. Attraverso una piattaforma di matching, capace di abbinare offerte e domande, le studentesse, gli studenti e gli alumni hanno avuto accesso a un colloquio approfondito con aziende di alto livello.
Durante la Job Fair 51 aziende e organizzazioni hanno incontrato più di 300 allieve, allievi e alumni. I colloqui individuali, tra quelli in presenza e quelli online, sono stati poco meno di 800. Secondo Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, l’importante «è valorizzare le competenze acquisite e ottenere una remunerazione adeguata. Il ruolo dell’università, oltre a quello di fornire competenze “scientifiche”, consiste anche nel preparare studentesse e studenti a confrontarsi con la dinamica del mercato del lavoro».
Visto il successo delle precedenti edizioni, le sei Scuole Universitarie Superiori hanno proposto l’organizzazione di un secondo evento nell’anno accademico in corso, che secondo le prime indicazioni si terrà in primavera nel 2022. Lo scopo è aumentare ancora le opportunità di dialogo tra le Scuole Universitarie Superiori e le aziende alla ricerca di profili diversificati e qualificati.