Un posto dove le PlayStation 5 si trovano con facilità
È la Striscia di Gaza, una delle zone più povere al mondo, dove la domanda è quasi inesistente
A un anno di distanza dalla sua uscita, la console PlayStation 5 prodotta da Sony continua a scarseggiare in tutto il mondo per varie ragioni, fra cui l’altissima domanda e la crisi della cosiddetta “supply chain”. Il Guardian però ha individuato un posto in cui se ne trovano con relativa facilità: è la Striscia di Gaza, un territorio autonomo governato dal gruppo politico-terrorista palestinese Hamas e da anni oggetto di uno stringente embargo da parte delle autorità israeliane.
Almeno tre negozi visitati dal Guardian sono riforniti di PlayStation 5. Adham Masri, un commesso del negozio Mobile Zone, spiega che in media ne vende da tre a cinque al mese: «ma la domanda è limitata», spiega. La Striscia di Gaza è infatti uno dei posti più poveri al mondo: più di metà dei circa due milioni di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà. L’embargo israeliano, imposto a causa delle violenze e degli attacchi terroristici compiuti da Hamas in Israele, rende quasi impossibile reperire con regolarità beni di prima necessità, e i blackout sono da anni all’ordine del giorno.
Hassan al Baik, che gestisce un negozio di articoli elettronici nella Striscia, racconta che le prime PlayStation 5 arrivarono ad aprile tramite i corridoi di contrabbando. In origine erano state comprate a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, poi smontate e introdotte pezzo per pezzo a Gaza, dove erano state rimontate. Per via di queste difficoltà ne furono vendute alcune a circa 1.400 euro: un prezzo altissimo, soprattutto per gli standard della Striscia. Nei mesi scorsi Israele ha finalmente permesso le importazioni di Playstation 5 nella Striscia, che comunque rimangono piuttosto costose: oggi vengono vendute a circa 900 euro, quasi il doppio del prezzo di listino in Europa.
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Al Baik spiega che finora ha venduto PlayStation 5 soprattutto a locali e sale giochi, che poi le noleggiano ai propri clienti. Difficilmente una persona che abita nella Striscia può permettersi di pagare una cifra del genere, da sola, per una console.
Negli ultimi tempi nella Striscia di Gaza le condizioni di vita già pessime sono ulteriormente peggiorate per via della pandemia, della guerra di 11 giorni avvenuta a maggio con Israele e della crisi mondiale della “supply chain”. All’inizio del 2021, quindi prima della guerra, la Banca Mondiale aveva stimato che il tasso di disoccupazione nella Striscia sfiorava il 50 per cento, il dato più alto mai registrato.
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Anche il principale concorrente di PlayStation 5, la console Xbox Series X, si può trovare nei negozi di elettronica di Gaza; la domanda è se possibile ancora più bassa di quella per la PlayStation. Al Baik racconta che di recente ne ha vendute solo un paio.