Le altre volte in cui il Mondiale di Formula 1 si decise tra piloti a pari punti, o quasi
Nel 1974 Fittipaldi e Regazzoni arrivarono appaiati all'ultima gara, mentre negli anni Novanta ci fu di mezzo soprattutto Schumacher
In attesa del Gran Premio di Abu Dhabi che deciderà chi fra Max Verstappen e Lewis Hamilton vincerà il titolo mondiale, nella storia della Formula 1 per due volte si è arrivati all’ultima gara con i piloti in testa divisi da un solo punto, mentre soltanto nel 1974 ci fu un’altra situazione di pari merito.
Nel 1994 Michael Schumacher, all’epoca ancora alla Benetton, vinse il primo dei suoi sette titoli in carriera al termine di una stagione segnata dagli incidenti mortali di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna. Quel Mondiale Schumacher se lo contese con l’inglese Damon Hill, che dopo la morte di Senna era rimasto l’unico pilota ufficiale della Williams.
All’ultimo Gran Premio, corso ad Adelaide, in Australia, il tedesco si presentò con un punto di vantaggio. Al trentaseiesimo giro, però, Schumacher uscì di pista andando a sbattere contro le barriere. Riuscì a rientrare in pista tenendo Hill dietro di sé e cercò poi in tutti i modi di non farlo passare. Ci fu un contatto: la Benetton di Schumacher si ribaltò, mentre Hill continuò la corsa ma fu costretto a ritirarsi poco dopo per i danni subiti, dando così il titolo a Schumacher fra molte polemiche.
Tre anni dopo, nel 1997, Schumacher arrivò ancora una volta all’ultima corsa del campionato, il Gran Premio d’Europa a Jerez de la Frontera, con un punto di vantaggio sul canadese Jacques Villeneuve, altro pilota della Williams.
Dopo metà gara corsa in seconda posizione, Villeneuve gli si avvicinò e tentò di compiere un sorpasso in un punto in cui Schumacher sembrava non aspettarselo. In modo piuttosto plateale, mentre Villeneuve stava per superarlo, Schumacher sterzò verso destra e cercò di provocare un incidente. Lui finì fuori pista e non riuscì a proseguire; Villeneuve, la cui macchina subì danni lievi, fu superato da due McLaren ma arrivò comunque terzo, posizione che gli permise di superare Schumacher e vincere il titolo.
Per trovare l’unico altro Mondiale deciso all’ultima gara tra due piloti a pari merito bisogna tornare indietro fino al 1974, in un’altra epoca della Formula 1. Erano gli anni di Jackie Stewart, James Hunt e Niki Lauda, che due anni dopo sarebbe stato coinvolto nel grave incidente che lo lasciò sfigurato in volto. Il Mondiale del 1974 se lo contesero però il brasiliano Emerson Fittipaldi, della McLaren, e lo svizzero ticinese Clay Regazzoni, che nel suo quarto anno in Formula 1 guidava la Ferrari proprio con Lauda.
Fu un Mondiale aperto dall’inizio alla fine e deciso dai piazzamenti, più che dalle vittorie. Fittipaldi vinse tre Gran Premi su quindici, Regazzoni soltanto uno, andando però sei volte sul podio. I due arrivarono all’ultimo Gran Premio della stagione, sul circuito americano di Watkins Glen, a pari merito con 52 punti. Non vinse né l’uno né l’altro. Regazzoni ebbe dei problemi agli ammortizzatori che non gli permisero di andare oltre l’undicesima posizione, quindi fuori dalla zona punti. Fittipaldi arrivò quarto, prese tre punti e tanto gli bastò per vincere il primo mondiale nella storia della McLaren, che da lì sarebbe poi diventata la terza scuderia più vincente nella storia della Formula 1.
Come l’anno precedente, quando a Watkins Glen era morto in un incidente il pilota francese Francois Cevert, compagno di squadra di Jackie Stewart alla Tyrrell, il Gran Premio americano del 1974 fu segnato dalla morte di un altro pilota, l’austriaco Helmuth Koinigg. Al decimo giro Koinigg, alla guida di una Surtees, uscì di pista a causa di una foratura. Non potè evitare in nessun modo l’impatto frontale con le barriere e morì sul colpo, decapitato dalle lamiere. Sia Cevert che Koinigg morirono lo stesso giorno, il 6 ottobre, a un anno di distanza l’uno dall’altro. L’incidente di Cevert fu inoltre il motivo che spinse definitivamente al ritiro Stewart, tre volte campione del mondo.
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