L’Alta corte di Londra ha detto che Julian Assange può essere estradato negli Stati Uniti
Ha accolto il ricorso americano contro una sentenza che ne negava l’estradizione, ma la decisione non è ancora definitiva
L’Alta corte di giustizia di Londra ha accolto il ricorso degli Stati Uniti contro la sentenza del tribunale penale di Londra dello scorso gennaio, che aveva negato l’estradizione in territorio americano di Julian Assange, fondatore di Wikileaks. È uno sviluppo particolarmente importante, perché significa che l’ipotesi di estradare Assange negli Stati Uniti si è fatta più concreta, anche se l’applicazione della sentenza è ancora lontana.
Il caso di Assange verrà ora valutato dal tribunale di Westminster (che si trova sempre a Londra), che si occupa di decidere sulle richieste di estradizione, ma nel frattempo la compagna di Assange, Stella Moris, ha detto che verrà presentato un ricorso alla Corte Suprema del Regno Unito. Quest’ultima potrebbe impiegare diverse settimane o mesi per deliberare sul caso, e se il ricorso dovesse essere respinto i legali di Assange potrebbero rivolgersi in ultima istanza alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Julian Assange, che ha 50 anni ed è cittadino australiano, è accusato negli Stati Uniti di essere entrato illegalmente nei siti del governo e di avere sottratto e poi divulgato documenti contenenti i registri delle guerre in Afghanistan e Iraq, oltre che comunicazioni diplomatiche del 2010. Nell’aprile del 2019 era stato arrestato a Londra nell’ambasciata dell’Ecuador, dove viveva dal 2012 come rifugiato politico. L’arresto era avvenuto per una violazione della libertà su cauzione nel Regno Unito nel 2010.
Nel maggio del 2019 era stato incriminato negli Stati Uniti ai sensi della legge anti-spionaggio del 1917, l’Espionage Act, per aver sollecitato, raccolto e pubblicato documenti militari e diplomatici statunitensi. Gli Stati Uniti ne avevano quindi chiesto l’estradizione, ma a gennaio il tribunale penale di Londra aveva rifiutato la richiesta, citando le condizioni di salute di Assange, che soffre di depressione e che secondo gli psichiatri che lo hanno visitato in carcere avrebbe tendenze suicide. Se Assange venisse estradato potrebbe ricevere una condanna fino a 175 anni di carcere.
Nella decisione di oggi il giudice dell’Alta corte di giustizia di Londra, Lord Ian Burnett, ha accolto il ricorso degli Stati Uniti sostenendo che siano state fornite rassicurazioni sufficienti per escludere che l’estradizione negli Stati Uniti possa comportare danni alla salute di Assange. Tra le altre cose gli Stati Uniti si sono impegnati a non tenere Assange in isolamento sia prima che dopo il processo. In caso di condanna gli permetterebbero inoltre di scontare la pena in un carcere in Australia.