Un giornale cinese ha scritto che i membri del Partito comunista dovrebbero avere tutti tre figli
Lo dice un editoriale su un sito controllato dal governo: in moltissimi lo stanno commentando con preoccupazione
Circa un mese fa il sito di news cinese China Reports, controllato dal governo, aveva pubblicato un editoriale non firmato in cui si diceva che tutti gli iscritti al Partito comunista cinese dovrebbero essere obbligati ad avere almeno tre figli. L’articolo, inizialmente ignorato, negli ultimi giorni ha avuto un’enorme diffusione sui social network cinesi, dove è stato letto e commentato da moltissime persone, che hanno speculato sulla possibilità che l’articolo possa anticipare qualche nuova misura non ancora annunciata.
Negli ultimi giorni l’articolo è stato cancellato, ma una copia è ancora disponibile online. In un passaggio si legge:
«Nessun membro del Partito dovrebbe usare alcuna scusa, oggettiva o personale, per non sposarsi o avere figli, né per avere solo uno o due figli. Ogni membro del Partito dovrebbe assumersi la responsabilità e l’obbligo della crescita della popolazione del paese e impegnarsi per portare avanti la politica dei tre figli»
Pur essendo solo un articolo di opinione e non essendoci al momento nessuna politica governativa che obbliga i membri del Partito ad avere tre figli, l’editoriale – pubblicato su un giornale di proprietà dello stato – ha suscitato molto interesse e preoccupazione: un obbligo come quello prospettato dall’articolo coinvolgerebbe infatti moltissime persone, dato che il Partito Comunista cinese, che governa in maniera autoritaria il paese dal 1949, ha 95 milioni di iscritti.
Lo screenshot dell’articolo è circolato soprattutto su Weibo, una sorta di Twitter cinese, dove secondo il South China Morning Post sarebbe stato visualizzato da quasi 6 milioni di persone e commentato da migliaia di queste. Tra i commenti alcuni hanno espresso preoccupazione che un obbligo del genere violerebbe la legge cinese sulla protezione dei diritti delle donne, che tra le altre cose stabilisce la libertà delle donne di non avere figli.
Un’altra ipotesi è che l’articolo potrebbe invece anticipare una nuova campagna propagandistica, e non un obbligo legale.
Dal 1979 al 2016 in Cina era stata in vigore la “politica del figlio unico”, in base alla quale ogni coppia poteva avere un solo figlio, con l’obiettivo di evitare la sovrappopolazione del paese. A causa dall’invecchiamento medio degli abitanti, che rischiava di rallentare la crescita economica, nel 2016 era stato permesso alle coppie di averne due.
La misura del 2016 non aveva portato però ai risultati sperati e per questo il Partito comunista lo scorso maggio ha approvato una nuova legge che permette alle coppie di avere fino a tre figli. Inoltre per incoraggiare le nascite sono stati adottati alcuni provvedimenti economici e sociali che aiuteranno a sostenere le famiglie, e sono state cancellate le sanzioni economiche applicate alle coppie che avevano più figli del numero permesso dalla legge.
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