Consiglio e Parlamento Europeo hanno trovato un accordo per estendere al 2032 l’azzeramento dei costi di roaming
Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea, cioè l’organo in cui siedono i rappresentanti dei 27 governi dell’Unione, hanno trovato un accordo per estendere al 2032 l’apprezzato regolamento che ha azzerato i costi del roaming, il sovrapprezzo richiesto fino al 2017 per telefonare e navigare all’estero nei paesi dell’Unione Europea.
Il regolamento era stato approvato nel 2015 dopo anni di discussioni, ed era diventato immediatamente una delle norme più apprezzate e popolari fra quelle adottate dall’Unione Europea. Secondo una consultazione pubblica realizzata dalla Commissione Europea nell’estate del 2020, il 96 per cento degli europei contattati si dice sicuro o molto sicuro di poter beneficiare delle misure previste dal regolamento.
Parlamento e Consiglio avevano da tempo avviato i negoziati per rinnovare il regolamento, che scade il 30 giugno 2022, ma un accordo non era scontato e negli ultimi giorni un articolo di Politico aveva messo in dubbio che fosse vicino.
I dettagli dell’accordo raggiunto non sono stati diffusi: nel generico comunicato stampa della presidenza di turno slovena del Consiglio si legge solo che verrà rinnovata la cosiddetta fair use policy, una clausola del regolamento che permette agli operatori telefonici di stabilire un tetto ai gigabyte e ai minuti di telefonate che si possono consumare all’estero. Il Parlamento aveva chiesto di abolirla.
📱📲Mobile roaming across EU continues as we reached another provisional agreement with @Europarl_EN. 💪👍👏
Extending #Roaming regulation until 2032 will enable users to continue to call, text & web-browse when travelling within EU 🇪🇺 for the same cost as at home. pic.twitter.com/wpbqKdTcGK
— Slovenia to the EU (@SLOtoEU) December 9, 2021
Nelle prossime settimane l’accordo verrà sottoposto al Coreper, cioè il consiglio dei rappresentanti permanenti dei governi all’Unione Europea, e quindi alla plenaria del Parlamento Europeo. Non dovrebbero esserci sorprese: ci si aspetta un’approvazione definitiva nei primi mesi del 2022.