È morta la regista Lina Wertmüller
Aveva 93 anni e fu tra le più importanti esponenti del cinema politico italiano, oltre che la prima donna candidata a un Oscar alla regia
È morta a 93 anni Lina Wertmüller, una delle più celebri registe del cinema italiano e la prima donna nella storia a essere candidata all’Oscar per la miglior regia: nel 1977 per il film Pasqualino Settebellezze. La notizia della sua morte è stata data da un amico di famiglia sui social, e confermata dalla famiglia al Corriere della Sera.
Wertmüller era nata a Roma nel 1928, figlia di una donna romana e un avvocato con lontane origini svizzere e aristocratiche. Il suo nome intero era Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich. Studiò teatro e lavorò come autrice per il teatro, la radio e la televisione, occupandosi tra le altre cose della regia di Canzonissima e dello sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca.
Nel cinema iniziò a lavorare nei primi anni Cinquanta, prima come segretaria di edizione e poi come aiuto regista di Federico Fellini in La dolce vita. Il suo primo film da regista fu I basilischi, del 1963, descritto da MyMovies come una «tenera satira dei giovani delle province del Sud».
Tra gli anni Sessanta e Settanta fu una delle più importanti esponenti del cinema politico italiano, dirigendo sia drammi che commedie, tra cui Questa volta parliamo di uomini, Mimì metallurgico ferito nell’onore, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, Film d’amore e d’anarchia e Io speriamo che me la cavo.
L’attore con cui lavorò più spesso fu Giancarlo Giannini, che intervistato nel 2019 dal Corriere della Sera disse di lei: «ha l’energia di cinque registi uomini messi insieme. E riesce a parlare in modo diverso a ogni attore, capendone la psicologia. Perciò sa far recitare le pietre». Come ha scritto MyMovies, Wertmüller fu apprezzata soprattutto per le sue «commedie aggressive» e per i suoi film con «toni grotteschi e stravaganti».
Il suo ultimo film era stato Peperoni ripieni e pesci in faccia, nel 2004, e nel 2019 aveva ricevuto l’Oscar alla carriera. In un’intervista dopo quell’Oscar le chiesero se in quanto donna avesse avuto difficoltà nel diventare e fare la regista. Rispose: «me ne sono infischiata. Sono andata dritta per la mia strada, scegliendo sempre di fare quello che mi piaceva. Ho avuto un carattere forte, fin da piccola. Sono stata addirittura cacciata da undici scuole. Sul set comandavo io. Devi importi. Gridavo e picchiavo».