I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia
Continuano ad aumentare i contagi, la situazione più grave è nelle regioni del Nord-Est
Nell’ultima settimana in Italia è continuata la crescita dei casi positivi di coronavirus, sono leggermente aumentati i decessi, mentre i nuovi ingressi in terapia intensiva sono stabili. In molte regioni è stata superata la soglia di allerta di occupazione delle terapie intensive fissata dal ministero della Salute e non è escluso che altre regioni passino in zona gialla dopo il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano.
Dal 2 all’8 dicembre sono stati rilevati 108.650 contagi, il 22 per cento in più rispetto alla settimana precedente. Considerato il ritmo di crescita delle ultime settimane, è ancora presto per capire entro quanto tempo si raggiungerà il picco dei contagi.
C’è stato un leggero aumento dei morti: nell’ultima settimana ne sono stati segnalati 541, il 4,8 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti. L’unica regione in cui non sono stati rilevati decessi a causa della COVID-19 è la Basilicata. Il Friuli Venezia Giulia è stata la regione con l’incidenza di decessi più alta: 4,4 morti ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni.
Grazie all’efficacia del vaccino, sia i decessi che i ricoveri non sono aumentati come era successo nelle precedenti ondate dell’epidemia.
L’efficacia dei vaccini è confermata anche dai dati raccolti e analizzati dall’Istituto superiore di sanità che nel bollettino di sorveglianza pubblicato ogni settimana comunica l’incidenza dei contagi, dei ricoveri e dei decessi tra le persone non vaccinate e quelle vaccinate: le persone non vaccinate sono più a rischio di infezione e di contrarre forme gravi della malattia che possono causare la morte.
Nel prossimo grafico viene mostrata l’incidenza ogni 100mila persone per stato vaccinale (non vaccinato, vaccinazione completata da meno di sei mesi e vaccinazione completata da oltre sei mesi) e per fascia d’età negli ultimi trenta giorni. Come si può osservare, l’incidenza di diagnosi, ricoveri e decessi è molto più alta tra le persone non vaccinate.
Da lunedì 6 dicembre, con l’introduzione del Green Pass rafforzato (definito dai giornali “Super Green Pass”), il sistema di passaporto vaccinale italiano è stato ulteriormente potenziato. Il Green Pass “base”, che viene rilasciato anche con un tampone negativo fatto nelle precedenti 48 ore, è diventato obbligatorio per accedere al trasporto ferroviario regionale, interregionale e al trasporto pubblico locale, oltre che per alberghi e spogliatoi per l’attività sportiva: queste nuove restrizioni hanno causato un ulteriore aumento dei tamponi eseguiti.
Nell’ultima settimana ne sono stati fatti quasi 4 milioni, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia, e sono state testate per la prima volta 536mila persone.
La maggiore circolazione del virus è stata confermata anche dalla crescita del tasso di positività dei tamponi. È cresciuto il tasso di positività sia dei tamponi molecolari, sia dei tamponi rapidi antigenici, più frequentemente utilizzati per ottenere il Green Pass.
Anche nell’ultima settimana Trieste è stata la provincia con l’incidenza dei casi più alta in Italia: sono stati 683 ogni 100mila abitanti. L’incidenza è molto alta anche nella provincia autonoma di Bolzano, dove sono stati trovati 630 contagi ogni 100mila abitanti, e la provincia di Treviso con 478 contagi ogni 100mila abitanti. Come nelle ultime settimane, la situazione più grave si è osservata nelle regioni del Nord-Est.
Le province di Bolzano e di Trento hanno superato il 15 per cento di posti letto occupati dai malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili nelle terapie intensive: la soglia di allerta è stata fissata al 10 per cento.
Oltre all’incidenza dei casi e alla situazione nelle terapie intensive, per determinare il passaggio in zona gialla deve essere superata anche la soglia di allerta del 15 per cento nei reparti ordinari. Al momento in zona gialla ci sono soltanto il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano. La Calabria, però, è molto vicina a superare entrambe le soglie.
I nuovi ingressi in terapia intensiva sono stabili rispetto alla scorsa settimana: sono stati 407, mentre nei sette giorni precedenti erano stati 406.
I benefici di un’estesa campagna di vaccinazione sono piuttosto evidenti anche dal grafico che mostra il confronto tra l’attuale situazione epidemiologica e quella dell’autunno dello scorso anno.
In Italia finora quasi 47,5 milioni di persone hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus e, di queste, oltre 45,8 milioni risultano completamente vaccinate. Le regioni hanno somministrato il 95 per cento delle dosi disponibili.
Negli ultimi giorni, dopo l’annuncio dell’introduzione dei nuovi obblighi legati al Green Pass, c’è stato un aumento delle prime dosi somministrate. La maggior parte delle somministrazioni riguarda però le terze dosi.
La mappa mostra la percentuale di persone vaccinate in Italia sopra i 12 anni: all’interno di ogni regione si trova la percentuale che ha ricevuto almeno una dose, mentre il colore indica quella di chi ha completato il ciclo vaccinale.