Seul vuole farsi un proprio metaverso
Fa parte di un ambizioso piano del governo locale per sviluppare le tecnologie digitali e migliorare i servizi amministrativi, tra le altre cose
A inizio novembre il governo locale di Seul, la capitale della Corea del Sud, ha annunciato che prossimamente la città avrà un proprio metaverso, ovvero uno spazio virtuale in 3D in cui sarà possibile interagire con altre persone, lavorare e giocare, e che secondo vari esperti di tecnologia rappresenta l’evoluzione futura di internet. Sono diverse le startup e le aziende tecnologiche che stanno progettando un loro metaverso, in particolare Meta, la società che controlla tra le altre piattaforme anche Facebook e Instagram: quello di Seul però sarà il primo esperimento di questo tipo creato dal governo locale di una grande metropoli, con la precisa idea di offrire una serie di servizi ai suoi cittadini.
L’obiettivo dell’amministrazione di Seul per i prossimi anni è quello di diventare uno dei primi governi a offrire servizi interamente in un mondo virtuale, in cui sarà possibile interagire con le altre persone collegate simultaneamente attraverso degli avatar e tramite occhiali e visori per la realtà virtuale. Nel metaverso di Seul sarà possibile fare giri turistici su bus virtuali, visitare siti antichi ricostruiti ma anche accedere a varie pratiche amministrative, collegandosi tramite telefono o computer e indossando speciali cuffie e visori simili a questo.
Per ora ci sono pochi dettagli concreti su come funzionerà il metaverso di Seul, ma si sa che alcune sue funzionalità saranno disponibili già dal primo gennaio del 2022, quando la tradizionale cerimonia della campana di Bosingak, che indica l’inizio dell’anno nuovo, sarà riprodotta anche nello spazio virtuale. Nel 2023 aprirà una piattaforma virtuale dedicata alla consultazione e all’erogazione di documenti o servizi che ora si possono richiedere solo presso il Comune e dallo stesso anno tutti i principali eventi culturali della città si terranno anche nel metaverso, che sarà completato e operativo entro il 2026.
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Seul è già famosa per le sue aziende tecnologiche e la cultura dei videogame, ma negli ultimi tempi il governo locale ha attirato grande attenzione per la volontà di sviluppare ancora di più gli strumenti digitali a disposizione dei cittadini. L’amministrazione ha investito l’equivalente di circa 2,8 miliardi di euro in un progetto che è conosciuto come “Seoul Vision 2030” e ha l’obiettivo di far diventare la città un hub globale di nuove tecnologie, e che a sua volta fa parte di un piano più ampio del governo centrale per la crescita del settore e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, tra le altre cose.
Per il solo progetto del metaverso, peraltro uno dei diversi in cui si erano già cimentati alcuni giovani sviluppatori sudcoreani, investirà invece l’equivalente di circa 30 milioni di euro nei prossimi 5 anni.
A Seul alcune mostre o lezioni vengono organizzate in realtà virtuale già da tempo, e per dare l’idea a ottobre il sindaco della città Oh Se-hoon – o meglio, il suo avatar – aveva partecipato a una conferenza virtuale per parlare dei progetti relativi alla futura “smart city”. In una presentazione di settembre, in cui anticipava l’annuncio del metaverso di Seul, lo stesso Oh aveva detto che «la quarta rivoluzione industriale e l’esplosione della cultura ‘contactless’ durante la pandemia da coronavirus rendevano necessario un cambiamento» nel modo in cui il governo locale forniva i propri servizi.
Come ha osservato il Washington Post, le reazioni dei sudcoreani nei confronti del metaverso sono comprensibilmente molto varie. Alcuni sembrano entusiasti all’idea di avere a disposizione il nuovo spazio virtuale, mentre altri hanno forti dubbi sul fatto che possa essere uno strumento utile per la popolazione anziana o che sia accessibile a tutti, visto che i visori necessari per usarlo si trovano meno facilmente rispetto a smartphone e computer e comunque costano varie centinaia di euro. In più, alcuni esperti di tecnologie sentiti dal Washington Post hanno sottolineato che ci sono anche problemi legati a sicurezza e privacy, elementi a cui è stata data la massima attenzione nella fase di sviluppo del progetto, secondo i funzionari del governo di Seul.
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