Come funzionano le restrizioni da lunedì
Una guida per orientarsi tra le regole che cambieranno a seconda del colore della regione e del tipo di Green Pass considerato
Da lunedì 6 dicembre entreranno in vigore nuove restrizioni per contenere la risalita dei contagi da coronavirus, che riguarderanno soprattutto le persone che non sono ancora vaccinate. Ci saranno due tipologie di Green Pass: una cosiddetta “base”, ottenibile anche con un tampone negativo fatto nelle precedenti 48 ore, come accade già ora; e una cosiddetta “rafforzata” (anche chiamata “Super Green Pass”), che invece si può ottenere solo con la vaccinazione o nel caso si sia guariti dal coronavirus negli ultimi sei mesi.
Sui luoghi di lavoro continuerà a essere richiesto il Green Pass “base”. Sia nelle regioni e nelle aree classificate come zona bianca sia in quelle in zona gialla, il Green Pass “rafforzato” servirà invece per accedere a spettacoli, eventi sportivi, per la consumazione al tavolo di bar e ristoranti al chiuso, per feste e discoteche e cerimonie pubbliche. Basterà quello “base” per partecipare a feste relative a cerimonie civili e religiose, come ad esempio matrimoni e battesimi, così come per accedere alle mense aziendali e ai ristoranti degli alberghi.
La principale differenza tra zone bianche e zone gialle è che nelle seconde c’è l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, già peraltro previsto nei centri di alcune città anche in zona bianca sulla base di ordinanze locali. Le cose cambiano per le regioni in zona arancione e rossa: al momento non ce n’è nessuna, ma l’aumento dei contagi nelle prossime settimane potrebbe causare alcuni cambi di colore.
Nelle regioni in zona arancione le attività resteranno tutte aperte (anche i ristoranti, dove le regole in vigore finora prevedevano solo la consegna a domicilio o l’asporto), ma saranno accessibili solo con il Green Pass “rafforzato”. Il Green Pass “base” sarà necessario anche per spostarsi liberamente al di fuori del proprio comune di residenza o della propria regione, mentre chi non lo ha lo potrà fare solo per motivi di lavoro, necessità, urgenza.
Nelle regioni in zona rossa, invece, chiuderanno tutte le attività, tranne quelle essenziali, e non ci saranno differenze tra i Green Pass. Per gli spostamenti varranno le stesse regole delle zone arancioni.
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Da lunedì 6 dicembre il Green Pass “base” sarà obbligatorio per accedere al trasporto ferroviario regionale, interregionale e al trasporto pubblico locale, oltre che per alberghi e spogliatoi per l’attività sportiva. Finora era obbligatorio per accedere a una serie di luoghi (le sale interne dei ristoranti, i concerti e le palestre), per viaggiare sui trasporti a lunga percorrenza, per al personale scolastico e per gli studenti universitari. Il governo ha inoltre deciso di accorciarne la validità, da dodici mesi a nove, sulla base dei nuovi dati sulla durata dell’immunizzazione contro il coronavirus.
La decisione di introdurre due versioni diverse del Green Pass e di estendere l’obbligo del primo a tutti i trasporti, in particolare a quelli cittadini, è stata una delle questioni più discusse in questi giorni. Le nuove regole presuppongono infatti che ci dovranno essere molti più controlli, in luoghi dove finora non ce n’era stato bisogno. Controllare il Green Pass a ogni singola persona che sale su un autobus o entra in metropolitana è di fatto impossibile. Ci saranno controlli a campione, non è ancora ben chiaro con che modalità, e c’è preoccupazione per come potranno eventualmente rallentare i servizi.
Per quanto riguarda il metodo con cui verranno effettuati i controlli cambierà poco: negli scorsi giorni è stato rilasciato un aggiornamento dell’app VerificaC19, quella che permette a chiunque di controllare la validità dei Green Pass inquadrando il codice QR con lo smartphone. Da lunedì, secondo quanto anticipato al Sole 24 Ore da SOGEI, la società controllata dal ministero dell’Economia che si occupa dello sviluppo dei sistemi informatici per la pubblica amministrazione, i controllori potranno scegliere tra due opzioni, per verificare un Green Pass “base” o uno “rafforzato”.
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Come si ottiene il Green Pass “rafforzato”
Chi ha già un Green Pass che certifica la vaccinazione da meno di nove mesi o la guarigione da meno di sei non deve chiederne uno nuovo, quello attuale vale già come “rafforzato”. Il QR code, cioè il codice che viene scansionato al momento dei controlli, rimane lo stesso di prima. Chi finora ha utilizzato il Green Pass solo sulla base dell’esito negativo dei tamponi, deve invece sottoporsi alla vaccinazione per ottenere la nuova certificazione.
A quel punto dovrà richiederlo tramite questo sito, a cui si può accedere inserendo i dati della tessera sanitaria o accedendo con identità digitale (SPID o carta di identità elettronica), ma anche sull’app Immuni o sull’app IO, cioè quella che consente di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. Può essere stampato e conservato, ed è disponibile anche nel Fascicolo sanitario elettronico regionale. Qualora non si disponga di strumenti digitali, lo si può richiedere anche al proprio medico di base, al pediatra o in farmacia, presentando la tessera sanitaria.
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