Sebastian Kurz abbandonerà la politica
Ad appena 35 anni: l'ex cancelliere austriaco era uno dei politici più promettenti del centrodestra europeo
Giovedì Sebastian Kurz, il giovane ex cancelliere austriaco che si era dimesso lo scorso ottobre dopo essere rimasto coinvolto in uno scandalo di corruzione, ha detto che abbandonerà la politica. Anche se si era dimesso dall’incarico di cancelliere, Kurz era ancora il leader del partito austriaco di centrodestra ÖVP (Partito Popolare) e una delle figure prominenti della politica austriaca. Kurz ha detto che la recente nascita del suo primo figlio, e la necessità di trascorrere più tempo con la sua famiglia lo hanno spinto a prendere questa decisione. Kurz, che ha 35 anni, era stato cancelliere dal 2017 al 2019 e poi ancora dal 2020 alle sue dimissioni, a ottobre del 2021.
Durante la conferenza stampa con cui ha annunciato il suo ritiro dalla politica, che si è svolta a Vienna, Kurz ha detto di essere «estremamente grato per questi anni e per tutte le esperienze fatte. Spero vivamente di aver dato il mio contributo per far andare la nostra bella Austria almeno un po’ nella giusta direzione».
Quando fu eletto per la prima volta aveva 31 anni ed era il capo di governo più giovane del mondo. Era stato una figura molto influente nel panorama politico sia austriaco che europeo. Veniva definito anche wunderkind, “bambino prodigio”, per le sue doti politiche: pur avendo posizioni molto dure sull’immigrazione, da cancelliere era riuscito a raggiungere un accordo per governare coi Verdi, unendo quindi le forze di centrodestra a quelle ambientaliste e progressiste. Prima dell’indagine che portò alle sue dimissioni, in molti speravano che potesse ridare forza al centrodestra anche a livello europeo, diventando il prossimo leader del PPE, il Partito Popolare Europeo, il principale partito di centrodestra europeo.
L’indagine riguardava un grosso scandalo di corruzione che aveva fatto cadere il governo precedente. Assieme a Kurz sono indagate altre nove persone: sono accusati di avere usato illegittimamente i fondi del ministero delle Finanze tra il 2016 e il 2018 per manipolare i sondaggi a favore di Kurz e del suo partito, e agevolare la pubblicazione di notizie favorevoli sui quotidiani austriaci (in quel periodo Kurz era ministro degli Esteri). Dimettendosi, Kurz aveva proposto che il suo incarico venisse assunto dall’allora ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg, come è poi successo.
Kurz, comunque, si dichiara innocente. Durante la conferenza stampa a Vienna ha aggiunto che negli ultimi mesi la sua vita politica è stata solo un susseguirsi di accuse, e non più un confronto sulle idee, e che questo lo ha portato a perdere la passione per il suo lavoro.
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