La procura di Verona chiederà l’archiviazione per Luca Morisi
Lo ha anticipato la procura stessa al Corriere della Sera: Morisi era indagato per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti
La procura di Verona chiederà l’archiviazione dell’inchiesta contro Luca Morisi, l’ex responsabile della comunicazione e dei social network della Lega e di Matteo Salvini, indagato per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti in una vicenda che è stata per giorni al centro della cronaca politica nazionale. Lo ha scritto martedì il Corriere della Sera riportando la conferma della procuratrice di Verona Angela Barbaglio.
I fatti al centro dell’inchiesta risalgono alla notte del 14 agosto, che Morisi trascorse in casa sua, in provincia di Verona, insieme a un amico e a due giovani poi trovati in possesso di droga. In particolare un flacone di GHB (acido gamma-idrossibutirrico), una sostanza sedativa spesso definita impropriamente “droga dello stupro“, e un piccolo quantitativo di cocaina.
Morisi aveva ammesso di aver acquistato la cocaina per la serata, ma aveva negato di aver acquistato il flacone di GHB. Le indagini hanno confermato la sua tesi: Morisi ha acquistato la cocaina, mentre il GHB era stato portato in casa dai due giovani.
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Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta «per particolare tenuità del fatto»: cioè quando, a certe condizioni, si stabilisce che il reato c’è stato, ma viene meno la punibilità di chi l’ha commesso. Se il giudice per le indagini preliminari accoglierà la richiesta, Morisi non sarà processato.