Il restauro del viale delle sfingi
È stato completato in Egitto dopo oltre 50 anni: nell'antichità collegava il tempio della città di Luxor a quello di Karnak
Giovedì sera in Egitto si è svolta una cerimonia per celebrare il completamento del restauro del viale delle sfingi, un sito archeologico che anticamente collegava il tempio della città di Luxor a quello di Karnak: entrambe le città si trovano dove un tempo sorgeva Tebe, che fu per molto tempo capitale dei regni dei faraoni egiziani.
Il sito, che ha aperto per la prima volta al pubblico dopo più di 50 anni da quando venne scoperto, è un viale lungo 2,7 km sui cui lati ci sono 1.350 statue rappresentanti la creatura mitologica della sfinge: lungo il viale ci sono sia sfingi androcefale (con il corpo di leone e la testa di uomo) che criocefale (con il corpo di leone e la testa d’ariete).
Nell’Antico Egitto il viale era percorso durante una cerimonia rituale che si teneva nel corso della festa di Opet, in cui le statue delle divinità Amon, Mut e Khonsu venivano poste a bordo di una barca sacra e portate in spalla dai sacerdoti dal tempio di Karnak a quello di Luxor. Le sfingi che fiancheggiavano il viale erano un simbolo di protezione per il faraone, che partecipava alla processione su un’altra barca.
Il viale delle sfingi venne costruito 3.500 anni fa dal faraone Amenhotep III, appartenente alla XVIII dinastia (la prima dinastia del cosiddetto Nuovo Regno) in concomitanza con la realizzazione del tempio di Luxor. Il sito venne scoperto dagli archeologi nel 1949, nel corso degli scavi nei pressi del tempio di Luxor, ma i lavori di restauro sono stati più volte interrotti nel corso dei decenni.
Giovedì il completamento è stato celebrato con una cerimonia coreografica a cui ha partecipato anche il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, e in cui attori e ballerini hanno reinterpretato il trasporto della barca sacra tra il tempio di Luxor e quello di Karnak.
– Leggi anche: Le guerre puniche, in breve