L’ex presidente del comitato olimpico brasiliano è stato condannato a 30 anni per aver comprato l’assegnazione dei Giochi del 2016
Carlos Arthur Nuzman, presidente del comitato olimpico brasiliano dal 1995 al 2017, è stato condannato a 30 anni e 11 mesi di carcere con per aver comprato i voti per l’assegnazione dei Giochi olimpici del 2016 a Rio de Janeiro. Nuzman, che fu anche a capo del comitato organizzatore di quei Giochi, è stato condannato in primo grado per corruzione, associazione a delinquere, riciclaggio ed evasione fiscale, tutti reati commessi per assicurare al Brasile l’organizzazione della manifestazione.
Con lui sono stati condannati anche l’ex governatore dello stato di Rio de Janeiro, Sergio Cabral, e gli imprenditori Arthur Soares e Leonardo Gryner, entrambi coinvolti nel comitato organizzatore dei Giochi. Cabral, già in carcere per altri reati, aveva confessato due anni fa di aver pagato circa 2 milioni e mezzo di dollari su mandato di Nuzman per ottenere nove voti in più nel processo di assegnazione del CIO in cui Rio de Janeiro era in gara con Madrid, Tokyo e Chicago. Tra le persone che ricevettero quei soldi ci fu Lamine Diack, dal 1999 al 2015 presidente della IAAF, l’ex federazione internazionale dell’atletica leggera ora nota come World Athletics.