Il governo ha ridotto da 6 a 5 mesi l’intervallo minimo di tempo per ricevere la dose di richiamo di vaccino contro il coronavirus dopo il completamento del primo ciclo
Con una circolare firmata da Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, il governo ha deciso che l’intervallo minimo previsto per la somministrazione del richiamo della vaccinazione contro il coronavirus passerà da 6 a 5 mesi (150 giorni) dal completamento del primo ciclo di vaccinazione. La dose di richiamo riguarderà sia chi ha ricevuto due dosi del vaccino di Pfizer-BioNTech, Moderna o AstraZeneca, sia chi ha ricevuto il vaccino monodose Johnson & Johnson, sviluppato da Janssen Pharmaceutica: in quest’ultimo caso si potrà ricevere una seconda dose, però di un vaccino Pfizer-BioNTech o Moderna. La dose di richiamo finora poteva essere somministrata al personale sanitario, ai soggetti “fragili” e alle persone con più di 60 anni, ma dal 22 novembre può essere somministrata anche a tutte le persone tra i 40 e i 60 anni. L’aggiornamento entrerà in vigore da mercoledì 24 novembre.
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