Lo sconosciuto WiFi pubblico italiano
Il governo sta cercando di promuovere l'app WiFi Italia, che da anni consente di accedere a una rete diffusa in tutto il paese
Montescaglioso, diecimila persone in provincia di Matera, in Basilicata, è uno dei quasi quattromila comuni che hanno aderito a “WiFi Italia”, un progetto del ministero dello Sviluppo economico creato per consentire a chiunque di connettersi a una rete WiFi pubblica e gratuita.
Le reti pubbliche non sono una novità, anzi, negli ultimi dieci anni moltissimi comuni hanno creato proprie reti WiFi a cui è possibile accedere gratuitamente. “WiFi Italia” è qualcosa di diverso: non è una rete legata al singolo comune, ma è diffusa su tutto il territorio nazionale e vi si può accedere con un solo identificativo attraverso un’unica app valida ovunque in Italia, così da non doversi più registrare singolarmente sulle diverse reti di comuni, regioni, musei, biblioteche, ospedali, uffici postali e altri enti pubblici.
Negli ultimi giorni sui giornali, in televisione e sui social network sono comparsi diversi spot pubblicitari della nuova campagna di comunicazione – “Connettiamo le piazze, nei borghi come in città” – finanziata sempre dal ministero per far conoscere con più efficacia la rete. Infatti, benché il progetto sia partito nel 2017 e l’estensione alle reti comunali risalga all’inizio del 2019, al momento poche persone in Italia sanno della sua esistenza.
Lo confermano i dati dei download della app, indispensabile per connettersi: finora sono 465mila le persone che l’hanno scaricata, lo 0,8 per cento della popolazione italiana.
La campagna di comunicazione – che come tante altre punta sulle fotografie di paesaggi scattate nei piccoli comuni e «valorizza la bellezza dello straordinario patrimonio culturale e naturalistico del territorio italiano» – è stata finanziata dal ministero per far conoscere maggiormente l’app e incentivare altri comuni ad aderire alla rete. «Si tratta di una delle tappe del processo di digitalizzazione del paese, al quale stiamo lavorando per ridurre il digital divide ed estendere la connessione delle nostre comunità», ha spiegato Anna Ascani, sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico.
La rete è costituita da 9.589 hotspot installati nelle città e nei comuni che hanno aderito a cui si aggiungono quelli di 10.425 uffici postali e di 236 ospedali. Dal 2019 i lavori sono stati affidati a Infratel Italia, società pubblica che opera nel settore delle telecomunicazioni per il ministero dello sviluppo economico, e realizzati da Tim.
In questo modo i comuni, soprattutto quelli più piccoli che hanno pochi soldi per progetti legati all’innovazione, possono offrire gratuitamente un accesso pubblico a internet senza sostenere i costi per la creazione e la gestione della rete. «Questa opportunità non poteva certo sfuggirci considerato che, a causa delle difficoltà economiche che interessano tutti i Comuni, ha permesso la realizzazione della rete a costo zero», ha detto Vincenzo Zito, sindaco di Montescaglioso.
Per accedere bisogna scaricare l’app wifi.italia.it e completare una serie di passaggi. Innanzitutto bisogna iscriversi con mail, password e numero di cellulare. Per configurare la rete e collegarsi va scaricato e installato un certificato di navigazione nel pannello impostazioni attraverso un’operazione guidata all’interno dell’app.
Una volta installato il certificato si può visualizzare la mappa in cui compaiono tutti gli hotspot: per accedere alla rete bisogna essere piuttosto vicino al punto indicato sulla mappa, altrimenti non è possibile connettersi alla rete. Ce ne sono comunque molti, anche nei piccoli comuni. Al momento l’app è disponibile solo per smartphone e tablet con sistema operativo iOS o Android. Non è possibile connettersi da computer portatili.
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