In Germania c’è una nuova grave ondata
Mercoledì è stato superato il record di nuovi casi positivi, gli ospedali sono sotto forte stress e si valutano nuove restrizioni
Mercoledì in Germania è stato registrato il più alto numero di casi positivi giornalieri da coronavirus dall’inizio della pandemia, segno di un marcato peggioramento dalla situazione nel paese. Secondo i dati ufficiali diffusi dal Robert Koch Institute (RKI), l’istituto tedesco che si occupa del controllo delle malattie e della loro diffusione, oltre 65mila persone sono risultate positive al coronavirus, ma secondo le stesse autorità sanitarie tedesche le stime sono in difetto. I morti sono stati 264.
Il direttore dell’RKI, Lothar Wieler, ha stimato che i casi positivi siano almeno «il doppio o tre volte tanti» quelli segnalati dai rapporti giornalieri e che stiano aumentando i casi che non vengono segnalati.
Molte persone che sospettano di essere positive o non si sottopongono ai test o fanno quelli fai-da-te, sfuggendo quindi ai calcoli ufficiali. A queste si aggiungono i contagiati che non si accorgono di esserlo, perché non sviluppano particolari sintomi della COVID-19 o perché sono vaccinati.
Wieler ha inoltre invitato il governo federale e i singoli stati federali tedeschi a rivedere le politiche per contenere la pandemia: «Siamo in un’emergenza. Chiunque si rifiuti di riconoscerlo fa un grande errore». Ha poi aggiunto che senza l’adozione di contromisure adeguate per la Germania si profila «un pessimo Natale», senza nascondere una certa frustrazione per i consigli forniti in quasi due anni di pandemia e talvolta ignorati a livello politico.
I responsabili dell’RKI e di altre istituzioni sanitarie hanno proposto di intensificare le limitazioni, chiedendo la chiusura di bar e altri locali pubblici dove c’è un maggior rischio di nuovi contagi. Da giorni in Germania si discute inoltre sulla necessità di introdurre le regole “2G”, cioè una serie di limitazioni più severe previste dal piano di emergenza contro la pandemia. Con la “2G” potrebbero per esempio accedere a ristoranti e alberghi solamente le persone vaccinate, o che sono guarite di recente dalla COVID-19.
Alcune amministrazioni locali, come quella di Berlino, sono già passate alle nuove limitazioni dalla settimana scorsa.
La cancelliera tedesca uscente, Angela Merkel, parteciperà oggi a un incontro con i 16 primi ministri degli stati federali per valutare l’adozione di nuove limitazioni, in modo da uniformare quelle adottate singolarmente in alcune parti del paese (gli stati federali tedeschi mantengono forti autonomie in termini di politiche sanitarie).
Come in altri paesi, anche in Germania è in vigore da tempo uno stato di emergenza, che consente al governo federale di avere un maggior controllo sulle decisioni sanitarie, superando le autonomie statali. Tra una settimana raggiungerà però la sua scadenza e non è ancora chiaro se sarà rinnovato. La decisione sarà probabilmente influenzata dall’orientamento della coalizione che sosterrà il prossimo governo (formata dal Partito Socialdemocratico, Verdi e Partito Liberale Democratico), finora scettica sulla possibilità di un rinnovo della scadenza.
Nel frattempo diversi stati federali e amministrazioni cittadine hanno iniziato a rivedere i propri programmi in vista delle festività natalizie.
Mercoledì è stato per esempio annullato il Christkindlmarkt di Monaco, uno dei più antichi e grandi mercatini di Natale di tutta la Germania. La scelta è derivata dalla necessità di evitare assembramenti e il rischio di nuovi contagi, in luoghi all’aperto dove non è però possibile garantire il distanziamento fisico. Altre città potrebbero assumere decisioni simili nei prossimi giorni e ci sono preoccupazioni per il settore e l’indotto turistico, già in difficoltà dopo le chiusure e le limitazioni dello scorso autunno-inverno.
Non sembrano esserci del resto alternative, anche perché la nuova ondata di casi positivi sta portando a un aumento marcato dei ricoveri e di pazienti, per lo più non vaccinati, per i quali si rende necessario il ricorso alla terapia intensiva.
Gli ospedali iniziano a essere sotto forte stress, nonostante la Germania sia uno dei paesi europei con il numero più alto di posti letto in terapia intensiva rispetto alla popolazione.
Nell’ultima settimana l’incidenza giornaliera di casi positivi ogni 100mila abitanti in Germania è stata di 337; in Italia nello stesso periodo l’incidenza è stata di 95 casi giornalieri ogni 100mila abitanti.
L’aumento dei casi è dovuto all’arrivo della stagione fredda, che rende più frequente la permanenza per lungo tempo negli ambienti chiusi dove i rischi di contagio sono più alti, a un minore impiego delle mascherine e soprattutto al tasso di vaccinati relativamente basso se confrontato con gli altri grandi paesi europei. In Germania i completamente vaccinati sono il 67,8 per cento della popolazione, contro il 77 per cento dell’Italia e il 79 per cento della Spagna.
Merkel ha invitato chi può e non si è ancora vaccinato a provvedere quanto prima, perché «quando una quantità sufficiente della popolazione è vaccinata si può uscire dalla pandemia».