L’Italia resta tutta in zona bianca

Anche se i casi sono in aumento e alcune regioni si stanno avvicinando a parametri che potrebbero far scattare la zona gialla

Persone si scattano dei selfie in Galleria Vittorio Emanuele a Milano (ANSA/ Daniel Dal Zennaro)
Persone si scattano dei selfie in Galleria Vittorio Emanuele a Milano (ANSA/ Daniel Dal Zennaro)

Dopo che negli ultimi giorni alcuni siti e giornali avevano parlato di un possibile passaggio in zona gialla di alcune regioni italiane, i dati comunicati venerdì dall’Istituto Superiore di Sanità hanno confermato che, almeno per la prossima settimana, tutta l’Italia sarà ancora in zona bianca.

I dati, tuttavia, parlano di un’incidenza settimanale dei contagi che continua ad aumentare (nella precedente settimana erano stati 53 ogni 100mila abitanti, nell’ultima sono saliti a 78) e anche di un aumento di altri parametri che mostrano un generale peggioramento della situazione. Sempre secondo l’Istituto Superiore di Sanità, comunque, 20 tra regioni e province autonome al momento «risultano classificate a rischio moderato», solo la Calabria è considerata a rischio basso.

Tra le varie regioni, il Friuli Venezia Giulia – in cui nell’ultima settimana sono stati registrati oltre 249 casi ogni 100mila abitanti – è quella con i numeri peggiori per quanto riguarda i posti letto occupati da pazienti con la COVID-19, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano. Quelle con l’andamento migliore al momento sono invece Basilicata, Molise, Puglia e Sardegna e Valle d’Aosta.

In base ai criteri stabiliti dal decreto legge del 23 luglio, il passaggio di una regione da una zona all’altra dipende da tre fattori: l’incidenza dei contagi rispetto alla popolazione, l’occupazione di posti in terapia intensiva da parte di pazienti COVID-19 e il numero di persone ricoverate per COVID-19 in altri reparti. Una regione può passare dalla zona bianca a quella gialla solo nel momento in cui venga registrata un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti, a cui devono affiancarsi però anche un’occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti ricoverati per la COVID-19 superiore al 15 per cento e un’occupazione del 10 per cento dei posti in terapia intensiva.

Con l’eventuale passaggio in zona gialla di una regione tornerebbe l’obbligo dell’utilizzo della mascherina anche all’aperto, mentre bar e ristoranti potrebbero restare aperti, anche a cena, ma con un limite di quattro persone per tavolo (se non conviventi), sia all’aperto sia al chiuso. Non ci sarebbero invece limiti agli spostamenti nella regione e in altre regioni.

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 8.516 casi positivi da coronavirus e 68 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 3.970 (39 in più di ieri), di cui 445 nei reparti di terapia intensiva (23 in più di ieri) e 3.525 negli altri reparti (16 in più di ieri).

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