Il presunto stupro compiuto al palazzo dell’Eliseo
Cioè la residenza del presidente della Repubblica francese: lo aveva denunciato una soldatessa a luglio e adesso è in corso un'indagine
La procura francese sta portando avanti un’inchiesta sul caso di una soldatessa che aveva denunciato di essere stata stuprata da un militare mentre era in servizio presso il palazzo dell’Eliseo, la residenza ufficiale del presidente della Repubblica, a Parigi. Il presunto stupro sarebbe avvenuto il primo luglio, dopo un evento a cui erano presenti sia il presidente francese Emmanuel Macron che alcune decine di altre persone, perlopiù ufficiali dell’esercito. La notizia è stata diffusa venerdì dal quotidiano francese Libération ed è stata raccontata anche dai principali giornali francesi e internazionali.
Libération ha scritto che la soldatessa e il soldato accusato di averla violentata, i cui nomi non sono stati resi noti, si conoscevano e lavoravano in un ufficio che si occupa di sicurezza all’interno del palazzo. Secondo le prime ricostruzioni, lo stupro sarebbe avvenuto nei locali dello Stato maggiore, dopo che attorno alle 22 l’evento si era concluso con un breve discorso di Macron. La soldatessa si era rivolta alla polizia per denunciare di essere stata stuprata la notte stessa. Una fonte giudiziaria ha confermato a Libération che la procura aveva deciso di avviare un’indagine il successivo 12 luglio.
Negli ultimi anni in Francia c’è stato un ampio dibattito sul tema delle violenze sessuali per via di alcuni noti scandali, e si è discusso molto anche di abusi sessuali nei confronti dei minori. Il soldato accusato dello stupro è stato interrogato dalla polizia, ma non è ancora stato formalmente incriminato. Un portavoce dell’ufficio presidenziale ha detto ad AFP che le autorità «hanno preso provvedimenti immediati non appena avevano saputo delle accuse»: entrambi sono stati trasferiti in altri uffici con altre mansioni, e l’ufficio di Macron ha chiarito che aspetterà le conclusioni delle indagini prima di prendere ulteriori decisioni.
– Leggi anche: La misoginia istituzionale della polizia britannica