Macron vuole costruire nuove centrali nucleari in Francia
«Per garantire l'indipendenza energetica» del paese e arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050, ha detto il presidente francese
Martedì, durante un discorso trasmesso in televisione, il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito di voler costruire nuove centrali nucleari nel paese, come previsto nel suo piano di investimenti per il rilancio dell’economia presentato il mese scorso:
Per garantire l’indipendenza energetica della Francia e raggiungere i nostri obiettivi, in particolare la neutralità carbonica nel 2050, rilanceremo per la prima volta da decenni la costruzione di reattori nucleari.
Attualmente la Francia ottiene circa il 40 per cento dell’energia dai suoi 56 reattori nucleari, che furono costruiti tra la metà degli anni Settanta e l’inizio degli anni Novanta. Molti dovranno essere dismessi nei prossimi vent’anni perché troppo vecchi (ogni impianto nucleare viene costruito con una “data di scadenza” per questioni di sicurezza).
All’inizio della sua presidenza, Macron disse che avrebbe ridotto di molto la dipendenza della Francia dall’energia nucleare, smantellando parte degli impianti del paese. Al tempo, l’opinione pubblica francese era piuttosto diffidente nei confronti delle centrali anche a causa del disastro di Fukushima nel 2011. Le cose però sono cambiate negli ultimi tempi in particolare perché in questi mesi, grazie al nucleare, la Francia è stata praticamente immune dalla grave crisi energetica che sta colpendo il resto dell’Europa; e ora che manca poco alle elezioni presidenziali (saranno tra cinque mesi), Macron ha annunciato un cambio di intenzioni.
Macron non ha spiegato quante nuove centrali vorrebbe fossero costruite, né quando. Già dal 2019 il governo francese ipotizzava però la costruzione di sei reattori di tipo “EPR 2”, cioè reattori nucleari europei ad acqua pressurizzata di nuova generazione. Inoltre a maggio EDF, la principale azienda francese produttrice e distributrice di energia, ha presentato allo stato un rapporto sulle modalità della loro realizzazione.
Nel suo discorso, comunque, Macron ha detto che il rilancio del nucleare avverrà insieme a nuovi investimenti sulle fonti di energia rinnovabili.
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La grande organizzazione ambientalista Greenpeace ha criticato l’annuncio di Macron, definendo il piano per la costruzione di nuovi reattori «disconnesso dalla realtà» e ricordando i grossi problemi con il progetto del terzo reattore di Flamanville: avrebbe dovuto essere costruito entro il 2014 e invece non si prevede che potrà essere utilizzato prima del 2022.