Il caso Aaron Rodgers nello sport americano
Uno dei quarterback più famosi e amati era stato ambiguo sul fatto se si fosse vaccinato: ora è risultato positivo al coronavirus e ha ammesso di no
All’inizio della stagione del football americano Aaron Rodgers, quarterback dei Green Bay Packers e tra gli sportivi più famosi e amati d’America, aveva fatto intendere di essere tra il 94 per cento degli oltre duemila membri della NFL – la lega nazionale del football – vaccinati contro il coronavirus. Rodgers però si era limitato a dire di essere «immunizzato», senza aggiungere altro.
Una settimana fa, Rodgers è risultato positivo al coronavirus e da lì si è venuto a sapere che in realtà non si era mai vaccinato. Intervenuto poco dopo la notizia in un popolare show online, Rodgers ha confermato di non essere vaccinato e di non aver nemmeno intenzione di farlo. Ha motivato la sua decisione citando tesi prive di fondamento scientifico, peraltro suggerite da Joe Rogan, autore di un podcast molto seguito e noto per le sue idee bislacche e contraddittorie.
Rodgers ha 37 anni ed è alla sua diciassettesima stagione in NFL, trascorsa interamente con i Green Bay Packers, storica squadra del campionato, con sede in Wisconsin e fra le più seguite nel paese. Nel suo intervento al Pat McAfee Show, Rodgers ha messo in dubbio l’efficacia dei vaccini citando dati non veritieri e, tra le altre cose, ha espresso preoccupazione per possibili problemi di fertilità, una tesi popolare tra i più critici alla vaccinazione ma priva di alcun fondamento.
Le sue posizioni sono state condannate dalle autorità sanitarie statunitensi, che hanno evidenziato anche come nei giorni a ridosso della sua positività abbia partecipato alle conferenze stampa senza mascherina, e poi a una festa, cosa vietata dal regolamento per i giocatori di NFL non vaccinati. Più dure ancora sono state le critiche arrivate da atleti ed ex atleti come Kareem Abdul-Jabbar, che in un lungo post lo ha accusato di aver mentito intenzionalmente e di aver danneggiato l’immagine degli atleti professionisti.
Per la positività al coronavirus, il quarterback ha dovuto saltare l’ultima partita di campionato, che i Packers hanno perso contro Kansas City. Potrà tornare a giocare domenica, dopo dieci giorni di isolamento, ma solo se riceverà il via libera da uno dei medici della sua squadra.
Intanto la NFL ha multato i Green Bay Packers di 300mila dollari per non aver fatto rispettare le norme, e Rodgers e un compagno di squadra, Allen Lazard, di 15mila dollari ciascuno per le violazioni del protocollo sanitario riscontrate nell’ultima settimana. In molti hanno criticato i provvedimenti presi dalla lega, ritenuti troppo leggeri. La NFL ha risposto a sua volta dicendo di poter intervenire soltanto sulle violazioni del protocollo sanitario, in quanto i giocatori non sono obbligati a vaccinarsi.