Le elezioni in Nicaragua sono state vinte dall’unico candidato che poteva vincerle
I risultati preliminari dicono che è stato rieletto il presidente Daniel Ortega, che si era presentato al voto senza oppositori
Daniel Ortega, presidente uscente del Nicaragua, ha ottenuto il suo quarto mandato consecutivo stravincendo le elezioni di domenica: secondo i risultati preliminari, Ortega avrebbe ottenuto il 75 per cento dei voti. Nonostante non siano state scrutinate ancora tutte le schede, l’esito del voto non è mai stato in dubbio e una vittoria di Ortega era data per scontata da osservatori e politici locali. Negli ultimi mesi, il presidente aveva fatto arrestare tutti i suoi principali rivali politici, rimanendo di fatto il solo candidato: i suoi unici sfidanti erano cinque candidati poco conosciuti di vari partiti minori. Ora molto probabilmente rafforzerà il suo potere e il suo controllo sul territorio nazionale, governando in maniera ancora più autoritaria.
Ortega ha 75 anni ed è il leader del movimento di ispirazione marxista Fronte di Liberazione Sandinista (FSLN), che nel 1979 fu protagonista dell’ultima rivoluzione armata dell’America Latina, che mise fine a una dittatura che durava da oltre 40 anni.
È presidente del Nicaragua dal 2007 (lo aveva governato anche tra il 1979 e il 1990), ed è da tempo descritto da avversari e organizzazioni internazionali come un dittatore. Negli ultimi anni ha progressivamente eroso la democrazia e smantellato tutte le tutele legali che imponevano limiti e controlli sul potere del presidente, ricorrendo spesso a metodi particolarmente violenti per arrestare e detenere i dissidenti politici.
Nell’ultimo anno il regime del Nicaragua ha fatto arrestare 40 esponenti dell’opposizione, tra cui 7 candidati alla presidenza.
La vicenda più notevole è stata quella di Cristiana Chamorro, la principale rivale politica del presidente, che è stata messa agli arresti domiciliari e non ha potuto candidarsi perché accusata di riciclaggio di denaro. Solo a luglio, in poco più di tre settimane, più di 20 politici di opposizione, giornalisti e attivisti sono stati arrestati con l’accusa di aver compiuto vari crimini contro lo stato o di aver accettato fondi provenienti dall’estero.
Il voto di domenica è stato visto come una farsa sia dagli oppositori di Ortega che all’estero. In un comunicato pubblicato prima della diffusione dei dati provvisori, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva definito le elezioni «una pantomima», «né libere, né giuste, e di certo non democratiche». Alexa Zamora, politica dell’alleanza di opposizione Unione Nazionale Blu e Bianca (UNAB), ha detto che si tratta di una «frode perfetta» e ha invitato la comunità internazionale a non riconoscere il voto.
Tra le altre cose, alle elezioni di domenica non si votava solo per scegliere il prossimo presidente, ma anche il vicepresidente e i 92 membri dell’Assemblea Nazionale. Il parlamento del paese è già controllato a larghissima maggioranza dal FSLN, e la vicepresidente candidata con Ortega è sua moglie, Rosario Murillo, che è in carica già dal 2017. La sua nomina viene data per certa, come quella del marito.
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