Le foto della grande manifestazione ambientalista a Glasgow
Hanno partecipato decine di migliaia di persone, per lo più critiche e insoddisfatte dei risultati della COP26
Sabato decine di migliaia di persone hanno partecipato a una manifestazione ambientalista a Glasgow, in Scozia, dove in questi giorni si sta tenendo la COP26, l’annuale conferenza sul clima organizzata dall’ONU. Non ci sono stime verificabili sul numero di persone che hanno partecipato alla manifestazione, ma gli organizzatori hanno parlato di 100.000 persone e foto e testimonianze sembrano confermare una grande partecipazione, nonostante le cattive condizioni meteorologiche durante gran parte della giornata.
La manifestazione di sabato non è stata la prima organizzata durante la COP26 – venerdì ce n’era stata una del movimento giovanile Fridays For Future –, ma è stata la più partecipata fin qui, in una giornata in cui ci sono stati eventi e manifestazioni ambientaliste in tantissime città del mondo.
L’umore dei manifestanti era per lo più gioioso, nonostante la diffusa insoddisfazione per i risultati raggiunti fin qui dalla COP26, e durante il corteo le rivendicazioni non hanno riguardato solo le questioni ambientali. Come ha scritto il New York Times, il movimento ambientalista globale è diventato ormai un ombrello che raccoglie tantissimi altri movimenti per la giustizia sociale, molti dei quali presenti anche a Glasgow con striscioni e cartelli.
Cos’è la COP26
La COP26, come le 25 conferenze che l’hanno preceduta, ha in generale lo scopo di riunire 196 paesi del mondo perché portino avanti delle iniziative condivise per contrastare il cambiamento climatico e scongiurarne gli effetti più dannosi per l’umanità, evitando di creare ulteriori problemi o ingiustizie.
In pratica ogni COP – un nome che sta per Conferenza delle Parti, e le Parti sono i paesi che hanno firmato la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, più comunemente indicata con l’acronimo in inglese UNFCCC – ha obiettivi precisi, legati a quanto fatto nelle COP precedenti. La nota COP21 di Parigi del 2015, ad esempio, aveva l’obiettivo di fare approvare un nuovo grande accordo che stabilisse gli impegni tra 2020 e 2030 basati sui punti condivisi emersi nelle COP degli anni precedenti. Le COP successive invece hanno dovuto definire meglio alcuni degli obblighi citati nell’Accordo di Parigi, i meccanismi per verificarne il rispetto e altri aspetti per poterlo mettere in pratica.
La COP26 in particolare cercherà di definire un metodo per assicurarsi che i paesi rispettino gli impegni sulla riduzione delle emissioni di gas serra che hanno accettato di prendersi firmando l’Accordo di Parigi. Fino ad ora tra i risultati della COP26 di cui si è più parlato ci sono stati un accordo tra 40 paesi per abbandonare gradualmente il carbone per la produzione di energia elettrica e un accordo di 100 paesi contro la deforestazione.
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