Perché abbiamo riempito le chiese di gargoyle
Le mostruose statue che ornavano cattedrali e castelli hanno un'origine medievale, ma non sempre servivano a far defluire l'acqua
I gargoyle, quelle statue mostruose di varia grandezza che sormontano cattedrali e antichi edifici, ebbero un periodo di grande diffusione nell’immaginario popolare, soprattutto quello dei bambini, negli anni Novanta. All’epoca erano i protagonisti di un cartone animato molto popolare che si chiamava appunto Gargoyles – Il risveglio degli eroi, in cui le statue di pietra si animavano dopo che il sole era tramontato. E sempre negli stessi anni avevano un ruolo rilevante anche in un film di animazione della Disney, Il gobbo di Notre Dame, uscito nel 1996.
Formalmente, gargoyle deriva dal francese antico gargouille che significa “gola” e deriva probabilmente dal latino gurgulio (da cui deriva a sua volta la radice del verbo italiano “gorgogliare”). In epoca medievale, con questo termine ci si riferiva ai leoni scolpiti dalla cui gola fuoriusciva l’acqua di scolo di certi edifici risalenti a epoche precedenti. Poi cominciò a essere usato in riferimento alle statue grottesche dalle fattezze spesso umane che avevano la stessa funzione, sostanzialmente di scolo della grondaia, e che si trovavano su castelli, torri e cattedrali.
Col tempo, però, il legame tra funzione e nome si è slegato, e sotto a quel nome finirono un po’ tutte le statue ornamentali mostruose di castelli e chiese. Ancora nel XII secolo, l’importante religioso e teologo Bernardo di Chiaravalle non aveva ben chiare le funzioni dei gargoyle, dato che una volta scrisse:
Ancora, nei chiostri, qual è il significato di quei ridicoli mostri, di quella deformata bellezza, di quella bellissima deformità, proprio sopra gli occhi dei confratelli che leggono? A cosa servono le disgustose scimmie, o i satiri, o i feroci leoni, o i mostruosi centauri, o le tigri maculate […]? In effetti, queste forme che appaiono ovunque sono così infinitamente varie che è più piacevole guardare ai muri che ai libri, e più attraente passare il giorno ad ammirare queste stranezze che meditare sulla legge di Dio.
A parte le statue che avevano la funzione di doccioni, di tutte le altre non è facile ricostruire se servissero a qualcosa che andasse oltre la loro funzione ornamentale. Gli storici dell’architettura e della religione hanno ipotizzato che i gargoyle avessero anche una funzione apotropaica, cioè di allontanare gli spiriti maligni. Ma è altrettanto plausibile che servissero invece a spaventare i fedeli, ricordando loro i tormenti dell’inferno per chi peccava durante la vita terrena. Questa ipotesi spiegherebbe le loro forme spaventose, e del resto le cattedrali e le chiese medievali e non solo erano quasi sempre ornate con scene apocalittiche di dannazione e redenzione a uso della comunità di fedeli.
Nonostante la loro origine, i gargoyle sono entrati nell’immaginario e nella cultura della nostra epoca attraverso alcuni celebri esempi che però non sono medievali. Notre-Dame di Parigi, la cattedrale a cui Victor Hugo dedicò un celebre romanzo da cui vennero tratti film, cartoni animati e musical, non aveva gargoyle quando fu costruita. Furono aggiunti solo in seguito, nell’Ottocento, per dare all’edificio un aspetto che richiamasse l’estetica gotica per come si era diffusa in quel periodo.
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Quelli del duomo di Milano, invece, sono originali. Come ha raccontato il sito di UrbanFile, le forme mostruose del duomo che possiamo chiamare gargoyle sono in tutto 96, hanno le sembianze del diavolo e alcune sono presenti sulla chiesa fin dall’inizio (la sua costruzione iniziò nel 1386). I gargoyle del Duomo sono particolarmente significativi perché legati a una leggenda sulle origini della chiesa stessa, secondo cui l’idea di costruirla venne a Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, dopo che una notte sognò il diavolo. Per questo motivo i gargoyle della chiesa avrebbero questa forma diabolica.
Un altro esempio famoso di gargoyle, molto meno tradizionale e molto più recente, è quello della cattedrale di Washington. Si trova su una delle due torri ovest dell’edificio e ha la forma di uno dei cattivi più famosi e riconoscibili della storia del cinema, Darth Vader. Venne aggiunto negli anni Ottanta, quando le torri erano in costruzione. Per l’occasione la cattedrale organizzò un concorso dedicato ai bambini, invitandoli a disegnare la statua di uno dei gargoyle che avrebbero ornato le torri: al terzo posto arrivò un bambino di nome Christopher Rader che aveva disegnato appunto Darth Vader.