L’Italia del rugby riparte, contro gli All Blacks
Oltre sette mesi dopo l’ultima partita ufficiale, la rinnovata nazionale di rugby gioca a Roma (ore 14) contro i più forti al mondo
La nazionale maschile di rugby torna a giocare un incontro ufficiale oltre sette mesi dopo la sua ultima partita. Sabato pomeriggio, allo Stadio Olimpico di Roma, l’Italia ospita la Nuova Zelanda nella seconda giornata di Autumn Nations Series, una sorta di Nations League del rugby che dallo scorso anno raggruppa in una competizione unica i cosiddetti test match autunnali (quelle che di fatto un tempo erano partite “amichevoli” di preparazione).
Gli All Blacks neozelandesi non sono più i campioni del mondo, ma sono ancora al primo posto nel ranking mondiale e rimangono la squadra di rugby per eccellenza, i più famosi e riconoscibili al mondo. Tutte le nazionali sperano di giocarci contro, anche se la maggior parte sa di andare incontro a una sconfitta praticamente certa. Non fa eccezione l’Italia, che contro di loro inizierà di fatto un nuovo ciclo che si spera possa mettere fine alla crisi di risultati degli ultimi anni.
In questi sette mesi trascorsi dall’ultima partita ufficiale, per l’Italia è cambiato tutto. È cambiato il presidente federale, con Marzio Innocenti, ex presidente del comitato regionale veneto, eletto al posto di Alfredo Gavazzi, diventato nei suoi nove anni di presidenza il bersaglio principale di critiche e contestazioni per la direzione negativa presa dal movimento.
È cambiato anche l’allenatore, con il commissario ad interim sudafricano Franco Smith spostato in un ruolo più dirigenziale (responsabile dell’alto livello) e il neozelandese Kieran Crowley, dal 2016 allenatore della Benetton Treviso, nuovo commissario tecnico. A Roma, Crowley esordirà proprio contro la nazionale con cui vinse la Coppa del Mondo del 1987.
I problemi invece sono sempre quelli. Per una serie di strategie e scelte rivelatesi inefficienti, il movimento italiano è cresciuto poco rispetto a quelli degli altri paesi. Nel corso degli ultimi anni, questo ha portato alla peggior crisi di risultati di sempre: l’ultima vittoria sul campo risale alla Coppa del Mondo del 2019, l’ultima vittoria nel Sei Nazioni al 2015, l’ultima a Roma addirittura al 2013.
La nuova gestione federale gode di una certa fiducia da parte del movimento, che a marzo ha eletto Innocenti proprio perché intervenga per risolvere i problemi più evidenti, tra i quali la mancanza di competitività e di qualità, la citata crisi di risultati e il calo di popolarità che quest’ultima ha provocato.
Nella scelta delle città che ospiteranno le tre partite di Autumn Nations Cup di questo mese, si nota già l’intenzione da parte della federazione di riavvicinarsi al pubblico. Dopo Roma, l’Italia giocherà anche contro Argentina e Uruguay in due stadi di provincia considerati minori come il Lanfranchi di Parma e il Monigo di Treviso, in cui hanno sede le due squadre di punta del movimento italiano, Benetton e Zebre. A Treviso in particolare, città con una grande tradizione rugbistica e un pubblico folto e affezionato, l’Italia non gioca da vent’anni.
In estate la tournée che avrebbe dovuto portare la nazionale in Nuova Zelanda per due partite contro gli All Blacks era stata annullata per complicazioni dovute alla pandemia, e perché non era sembrato saggio misurarsi non una, ma due volte contro i più forti al mondo in un periodo di grandi cambiamenti. A quattro mesi di distanza, sono gli All Blacks ad essere venuti a Roma nella loro tournée mondiale, finora impeccabile. Il 23 ottobre a Washington hanno stravinto 104-14 contro gli Stati Uniti; la scorsa settimana hanno battuto con 40 punti di scarto il Galles, non proprio gli ultimi arrivati. Oggi giocheranno con una formazione completamente diversa dall’ultima, che si potrebbe definire di seconde scelte, ma per gli All Blacks non cambia niente e anzi, quelli che giocano di meno sfrutteranno l’occasione per guadagnarsi un posto fra i titolari.
Al rischio più che concreto di una sconfitta pesantissima, Innocenti ha risposto in un’intervista a Repubblica dicendo: «Ho parlato con i ragazzi e gli ho detto che alla fine della partita dovranno guardare negli occhi gli avversari. Se ci vedranno rispetto si saranno guadagnati questa occasione».
La partita contro gli All Blacks sarà la prima per il nuovo capitano, il ventitreenne romano Michele Lamaro. La formazione scelta da Crowley può dirsi ancora sperimentale, con tanti giocatori alle prime esperienze in nazionale, soltanto due sopra le trenta presenze, un esordiente tra le riserve — l’argentino di origini italiane Ivan Nemer — e un cosiddetto equiparato, l’australiano Monty Ioane, che ha potuto scegliere di giocare con l’Italia perché residente (a Treviso) da più di tre anni. Italia-Nuova Zelanda verrà trasmessa da Sky Sport, anche in chiaro su TV8, a partire dalle 13.25.