Perché in Germania ci sono così tanti contagi
La percentuale di vaccinati più bassa rispetto ad altri paesi europei, tra cui l'Italia, è una delle cause, e ora il governo pensa a nuove limitazioni
Nelle ultime settimane in Germania è stato registrato un marcato aumento dei casi positivi al coronavirus, con forti preoccupazioni da parte del governo su una nuova ondata di contagi. Giovedì è stato rilevato l’aumento più alto di casi dallo scorso dicembre, con quasi 34mila test risultati positivi.
Il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, ha detto che la «pandemia è tutt’altro che finita», chiarendo che ciò che sta avvenendo ora è soprattutto «una pandemia tra i non vaccinati, ed è enorme». In Germania un terzo della popolazione non è vaccinato e secondo gli ultimi sondaggi per ora pochi hanno intenzione di cambiare idea e vaccinarsi.
Negli ultimi sette giorni in Germania sono stati rilevati 164 casi ogni centomila abitanti, oltre tre volte tanto rispetto all’Italia dove i contagi nello stesso periodo sono stati 50 ogni centomila abitanti. In media nelle ultime tre settimane la quantità di nuove infezioni rilevate è stata di quasi 11mila casi. Nell’ultima settimana i decessi sono stati più di 700 contro i 270 dell’Italia: la Germania ha 80 milioni di abitanti, circa un terzo in più del nostro paese.
Nel corso di una conferenza stampa organizzata mercoledì a Berlino, Spahn ha detto che la causa del nuovo aumento dei contagi è attribuibile in larga parte a una quota ancora relativamente bassa di popolazione vaccinata. In Germania il 67 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, una percentuale inferiore a quella di altri paesi europei. In Italia i completamente vaccinati sono quasi il 76 per cento della popolazione, mentre in Spagna sono quasi l’80 per cento.
Durante l’estate in Germania sono state rimosse quasi tutte le limitazioni legate al coronavirus. È previsto il controllo dell’equivalente del nostro Green Pass per accedere a diversi luoghi pubblici, compresi locali e ristoranti, ma secondo Spahn le verifiche vengono effettuate saltuariamente e senza grandi attenzioni. Ciò avrebbe determinato maggiori situazioni a rischio, nelle quali si sarebbero poi verificati i contagi con gli ultimi aumenti registrati. Le cose stanno peggiorando ora che gli incontri al chiuso sono diventati più frequenti, a causa dell’inizio della stagione fredda.
Già la scorsa settimana l’Associazione ospedaliera tedesca (DKG) aveva segnalato un aumento rilevante dei ricoveri per i casi di COVID-19, indicando una «situazione critica» in vari ospedali. In una settimana era stato rilevato un incremento del 40 per cento dei posti letto occupati nei reparti per la COVID-19, con un aumento del 15 per cento dei casi gravi per i quali si era reso necessario un ricovero in terapia intensiva. La maggiore incidenza di ricoveri sta interessando soprattutto le regioni in cui è più bassa la copertura vaccinale.
Spahn ha chiesto ai singoli stati della federazione tedesca, che mantengono ampie autonomie sulle politiche sanitarie, di rendere più severi i controlli delle certificazioni per accedere ai luoghi pubblici. Ha inoltre chiesto che siano svolti più test tra il personale sanitario, per il quale non è obbligatoria la vaccinazione, a differenza di altri paesi come l’Italia. Il ministro ha anche chiesto che sia avviata una campagna di vaccinazione con una dose di richiamo per tutte le persone con più di 60 anni, seguendo l’esempio di altri paesi che hanno già iniziato a fare altrettanto, compreso il nostro.
Tramite il suo portavoce, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere che se la situazione negli ospedali dovesse peggiorare «allora potremmo introdurre ulteriori restrizioni per chi non è vaccinato». L’allusione è alla possibilità di rendere necessaria la vaccinazione per accedere ai luoghi pubblici, escludendo l’accesso per chi abbia una certificazione temporanea rilasciata dopo essere risultato negativo a un test per il coronavirus. Il sistema più severo potrebbe essere applicato negli stati dove i contagi sono in marcato aumento e allo scopo di ridurre il carico sui loro sistemi sanitari.
I ministri dei 16 stati federali della Germania si riuniranno giovedì e venerdì per discutere la situazione in seguito al nuovo aumento dei casi. Dalla riunione potrebbero essere decisi nuovi protocolli per contrastare una nuova ondata. Nel frattempo alcuni stati hanno già reintrodotto limitazioni: per esempio è stato introdotto l’obbligo di sottoporsi a un test prima di accedere agli ospedali e alle case di cura, mentre in Baviera è nuovamente necessario indossare la mascherina negli edifici scolastici.
L’impiego del Green Pass per accedere a ristoranti e luoghi pubblici, ma che non è necessario per lavorare, non sembra abbia avuto finora un grande impatto nel contrastare l’esitazione vaccinale. Secondo un recente sondaggio condotto per conto del ministero della Salute tedesco, il 65 per cento delle persone non vaccinate non ha in programma di vaccinarsi almeno per i prossimi due mesi. Un quarto circa degli intervistati ha inoltre dichiarato di non volersi probabilmente mai vaccinare contro il coronavirus. Solo il 2 per cento ha dichiarato di volersi sottoporre alla vaccinazione, ma di non esserci ancora riuscito.