Amazon e Apple prevedono un Natale complicato
Hanno diffuso dati trimestrali al di sotto delle aspettative a causa della crisi delle materie prime e dei costi di gestione più alti
Apple e Amazon, due delle più potenti e ricche aziende al mondo, hanno diffuso dati fiscali al di sotto delle aspettative per il trimestre più recente, terminato lo scorso settembre. I risultati sono stati definiti deludenti da diversi analisti e sono dipesi soprattutto dalle difficoltà nel reperire i componenti per produrre i dispositivi, dalla crisi delle materie prime dovuta alla pandemia e da un aumento del costo del lavoro in alcuni paesi. Entrambe le aziende non hanno inoltre fatto previsioni molto ottimistiche per la fine dell’anno, periodo nel quale producono solitamente grandi ricavi grazie agli acquisti natalizi.
Tra luglio e settembre, Apple ha prodotto ricavi per 83,4 miliardi di dollari, il 29 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2020, ma con un risultato inferiore rispetto agli 84,85 miliardi di dollari previsti dagli analisti. La società ha soprattutto aumentato le vendite nel settore dei computer e dei servizi online, ambito nel quale ha fatto numerosi investimenti negli ultimi anni per diversificare l’offerta tra musica in streaming, serie tv, film, cloud e fitness.
Amazon ha invece prodotto ricavi per 110,8 miliardi di dollari, il 15 per cento in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, ma comunque al di sotto delle aspettative e con spese in sensibile crescita. L’azienda ha speso quasi 4 miliardi di dollari in più per i magazzini, 3,3 miliardi di dollari per costi tecnologici di vario tipo e 2,6 miliardi di dollari per il marketing.
Presentando i risultati fiscali, i responsabili di entrambe le aziende hanno alluso a una stagione natalizia difficoltosa, sia in termini di disponibilità dei prodotti sia nella capacità di distribuirli.
Tim Cook, il CEO di Apple, ha detto che in assenza di difficoltà con i fornitori, per la mancanza di microchip e altri componenti, le vendite della sua azienda sarebbero state più alte per circa 6 miliardi di dollari. Cook ha spiegato che i problemi riguardano «buona parte dei nostri prodotti», anche a causa di una domanda molto alta per gli ultimi modelli di iPhone, iPad e Mac presentati tra fine estate e inizio autunno.
Apple potrebbe vendere meno dispositivi del previsto se ci fossero lunghe liste di attesa dovute alla scarsa disponibilità dei componenti. Cook ha anticipato che questa condizione influirà negativamente sulle vendite e in modo più marcato rispetto al trimestre finito a settembre.
Amazon si sta intanto preparando a una stagione degli acquisti per Natale più impegnativa del solito. L’azienda produce in questo periodo enormi ricavi, ma deve anche fare i conti con costi di gestione molto più alti, dovuti soprattutto all’assunzione temporanea di più personale per la preparazione delle spedizioni, la logistica e le consegne. Il costo del lavoro è in aumento, specialmente negli Stati Uniti, e Amazon dovrà quindi spendere svariati miliardi di dollari nelle prossime settimane.
Ritardi nei rifornimenti ai suoi centri di smistamento e mancanza di merce faranno sì che i corrieri gestiti direttamente da Amazon non potranno sempre partire con i camion pieni, rendendo meno efficiente e più costoso il sistema delle consegne. Il CEO di Amazon, Andy Jassy, da poco succeduto al fondatore dell’azienda Jeff Bezos, ha detto che la società si farà carico di maggiori spese per mantenere la qualità dei propri servizi: «Per noi sarà costoso nel breve periodo, ma è la giusta scelta nelle priorità per i nostri clienti e i nostri partner».
Amazon prevede di produrre ricavi tra 130 e 140 miliardi di dollari nel trimestre che terminerà con dicembre, una previsione al di sotto di quelle formulate in precedenza dalla maggior parte degli analisti. Il reddito operativo aziendale (il risultato dell’azienda prima delle imposte e degli oneri finanziari) potrebbe avvicinarsi a zero, dopo diversi anni in cui era stato di svariati miliardi di dollari. A luglio Amazon aveva già fornito previsioni poco ottimistiche, anche se all’epoca si confidava ancora in una ripresa nei rifornimenti e in un miglioramento della crisi delle materie prime, che si è poi verificato solo in parte.
Sia Amazon sia Apple confidano di arginare i problemi legati ai prodotti fisici con le vendite dei servizi digitali, per i quali non ci sono praticamente difficoltà legate alla distribuzione (anche se ne rimangono in termini di espansione dei centri dati, che impiegano comunque computer e microchip). Amazon in particolare continua a produrre alti ricavi grazie ai numerosi servizi cloud della sua divisione AWS: nell’ultimo trimestre sono stati pari a 16,1 miliardi di dollari, il 39 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.