L’Iran ha detto che riprenderà i negoziati per ripristinare l’accordo del 2015 sul nucleare iraniano
Il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani ha detto che entro la fine di novembre l’Iran riprenderà i colloqui per ripristinare l’accordo sul nucleare, firmato nel 2015 e poi di fatto svuotato di efficacia tre anni dopo, con la decisione dell’allora presidente statunitense Donald Trump di ritirarsi unilateralmente dall’intesa. Oltre a essere viceministro, Ali Bagheri Kani è anche il capo negoziatore per l’Iran sul nucleare. L’annuncio è stato fatto al termine di un incontro tenuto a Bruxelles tra lui e Enrique Mora, il suo omologo per l’Unione Europea.
L’accordo sul nucleare era stato firmato dall’Iran con varie potenze mondiali (Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito, Francia, Germania, Unione Europea): prevedeva, in sintesi, il rallentamento del programma nucleare militare iraniano in cambio della rimozione di alcune delle sanzioni internazionali imposte sull’Iran.
Dopo il ritiro degli Stati Uniti deciso da Trump, i paesi europei coinvolti avevano cercato in tutti i modi di salvare l’intesa, introducendo per esempio dei meccanismi per aggirare gli effetti delle sanzioni americane sulle aziende europee, ma con scarsi risultati. La situazione si era in parte sbloccata solo con l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, il Democratico Joe Biden, che lo scorso aprile aveva riavviato i colloqui con l’Iran per ripristinare l’accordo (erano colloqui indiretti, dove cioè non erano previsti incontri diretti tra rappresentanti iraniani e statunitensi).
I negoziati si erano però interrotti a giugno, in seguito all’elezione del nuovo presidente iraniano, l’ultraconservatore Ebrahim Raisi, che aveva preso il posto di Hassan Rouhani, più moderato e disponibile a parlare con l’Occidente.
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