Ora ci sono anche gli influencer “finti”
Sono attori e attrici che interpretano personaggi fittizi creati da agenzie specializzate, occupando uno spazio un po' ambiguo
La domanda su quanto siano vere e autentiche le vite che gli influencer mostrano attraverso Instagram o TikTok è ormai ricorrente nelle discussioni sulle nuove celebrità di internet, ma c’è un nuovo fenomeno che sta suscitando un altro livello di dibattiti e perplessità sul confine tra social network e intrattenimento. Esistono infatti influencer che interpretano personaggi inventati: non esagerando o millantando certi aspetti della propria vita per motivi promozionali, come succede già normalmente, bensì seguendo proprio delle sceneggiature e spacciandosi per persone diverse.
Una decina di giorni fa a Los Angeles un gruppo di influencer molto seguiti su TikTok si è incontrato per partecipare a quello che era stato descritto come un concorso per vincere un premio da 1 miliardo di dollari. In realtà l’evento era stato organizzato dalla startup specializzata in intrattenimento che aveva creato i loro personaggi, per rivelare che questi “influencer finti” facevano parte di un universo costruito ad hoc. I ventidue influencer creati da FourFront sono infatti attrici e attori che si filmano da soli e caricano i propri video su TikTok ma interpretano copioni scritti dalla startup, principalmente per appassionare e far divertire il pubblico.
Nel giro di pochi mesi questi influencer più o meno di successo hanno raccolto un totale di circa 2 milioni di follower e quasi 300 milioni di visualizzazioni, utilizzando nei loro brevi video l’hashtag #fictional per indicare che le storie di cui sono protagonisti sono inventate. Ciononostante, non sempre i loro fan si rendono conto che i contenuti che stanno vedendo non sono reali.
Sydney ha una ventina d’anni, si occupa del servizio clienti di un’app per incontri e fa di tutto per evitare che la sorella si sposi con il fidanzato che la tradisce, a volte con l’aiuto dell’amica Carmen. Tia invece ha appena ottenuto «il lavoro dei sogni» in un ufficio di pubbliche relazioni e scopre che il suo ragazzo discende da una famiglia reale africana. Tia però non esiste veramente: è interpretata dall’attrice Cameisha Cotton e assieme a Sydney, a sua volta un personaggio inventato, ha quasi 800mila follower che seguono regolarmente i suoi video e commentano le sue storie, come se fossero quelle di persone vere.
Il personaggio di Sydney, in particolare, è sembrato così autentico che a giugno sia il tabloid inglese The Mirror che il New York Post avevano citato un suo video in cui dava alcuni consigli da professionista su come capire chi si ha di fronte nelle app per incontri.
https://www.tiktok.com/@sydneyplus/video/6972336415443127557?is_from_webapp=1&sender_device=pc&web_id6999999024695068166
Ilan Benjamin, uno dei fondatori di FourFront, ha detto a Vox che la startup sta creando «un universo di personaggi interconnessi simile a quello dei film Marvel», le cui storie vengono scritte in modo da incentivare le interazioni con i follower, che commentano e scrivono come fanno con i veri personaggi di TikTok. «Alcuni hanno successo, e altri no – funziona come il pilota di una serie TV, e noi investiamo nei personaggi che hanno più seguito e che sono amati dal pubblico».
«La chiamiamo l’evoluzione dei film nella vita reale», ha detto a Insider Benjamin, che scrive la maggior parte delle trame assieme a una squadra di sceneggiatori. Secondo FourFront è molto importante che le persone sappiano che non stanno guardando storie vere e il fatto che la gran parte del pubblico lo capisca – almeno così dice l’azienda – significa che «può semplicemente distrarsi e divertirsi» nel seguirle.
– Leggi anche: Un altro tipo di “finti” influencer
Naturalmente, l’operazione non è un esperimento sociale o un progetto artistico, ma ha finalità commerciali. Come tutti gli influencer con molto seguito, anche quelli inventati nell’eventualità in cui guadagnino molti follower diventano redditizi per sponsorizzazioni e operazioni di marketing di vario tipo. È quello che spera di fare FourFront, che finora ha ottenuto un investimento iniziale per 1,5 milioni di dollari (1,3 milioni di euro) e sta lavorando per aumentare il seguito dei suoi influencer. Sul lungo periodo prevede anche di offrire eventi a pagamento e di usare l’intelligenza artificiale con l’obiettivo di creare programmi informatici per simulare conversazioni con i follower (chatbot) o per clonare le loro voci e rivenderle a società esterne, scrive Vox.
@oxenfreeollie @carmensandie is a beautiful person and she deserves your ❤️ tonight at the #Zoom . #billionheir #fictional #besties #hottie #lgbtq
Il fenomeno degli “influencer finti” su TikTok ha molti precedenti nella storia di internet, ossia tutte le volte che sono state create a tavolino personalità inventate da autori professionisti, per motivi commerciali oppure artistici. Uno dei primi risale al 2006, quando la 16enne Bree cominciò a caricare su YouTube una serie di video in cui parlava della sua vita personale con lo pseudonimo di Lonelygirl15. Come i personaggi di Sydney o Tia, anche quello di Bree era interpretato da un’attrice – la 19enne Jessica Lee Rose – e come nel caso degli influencer di FourFront la sua storia era stata inventata da due sceneggiatori.
Laureatasi da poco alla New York Film Academy, Rose si era trasferita a Los Angeles per tentare la carriera da attrice ed era stata ingaggiata dopo aver risposto a un annuncio online che cercava una ragazza maggiorenne che dimostrasse 14-15 anni e avesse «ottime capacità di improvvisazione». I video di Bree venivano girati nella stanza di uno dei due creatori, Mesh Flinders, che era stata decorata per farla sembrare quella di una sedicenne. Ottennero subito l’attenzione di centinaia di migliaia di utenti, che tuttavia nel giro di alcuni mesi capirono che la sua storia era finta. In ogni caso, sul suo profilo YouTube continuarono a essere pubblicati video per altri due anni.
In un’intervista data al Guardian dieci anni dopo la prima comparsa di Lonelygirl15, Flinders ha detto che oggi gli utenti di YouTube si accorgerebbero «immediatamente» che si tratta di un personaggio inventato. Le storie degli influencer finti su TikTok però sembrano più difficili da distinguere da quelle vere, e anzi fanno riflettere sul futuro della tecnologia e dell’intrattenimento. Come dice Vox, internet «è già abbastanza pieno di contenuti che sembrano veri e che non lo sono».
Sapere che quelli di FourFront sono personaggi fittizi non sembra comunque aver scoraggiato i fan che seguono le loro vicende. L’anno scorso la startup aveva fatto un esperimento simile creando il personaggio di Paige, che era interpretata dall’attrice Katie Baker e nella storia inventata era stata bloccata sui social network da tutti i suoi amici. I follower che avevano contattato Paige via messaggio sia su TikTok che su altri social network avevano ricevuto una risposta in cui si diceva che l’account era di un personaggio inventato, e l’89 per cento di loro aveva comunque voluto continuare la conversazione, spesso dandole consigli o raccontandole le proprie vicende personali. Secondo quanto scrive l’Independent, prima dell’evento del 14 ottobre Sydney aveva circa 490mila follower su TikTok: oggi ne ha quasi 700mila.
– Leggi anche: Dopo internet ci sarà il metaverso?