Almeno sette persone sono state uccise nelle proteste contro il colpo di stato in Sudan
Lunedì l’esercito del Sudan ha ucciso almeno sette persone durante una manifestazione tenuta a Khartoum, la capitale del paese, per protestare contro il colpo di stato compiuto alcune ore prima dai militari. L’esercito aveva infatti arrestato il primo ministro del paese, Abdalla Hamdok, e due ministri del suo governo. Poi aveva annunciato che un consiglio militare governerà il Sudan fino al luglio del 2023, quando si terranno nuove elezioni (non è detto comunque che verranno davvero convocate nuove elezioni: dipenderà dall’effettiva volontà dei militari di riconsegnare nuovamente il potere ai civili).
La protesta è iniziata lunedì poco dopo l’arresto del primo ministro: i manifestanti hanno raggiunto il “quartier generale” dei militari a Khartoum e si sono scontrati con l’esercito, che ha risposto sparando sulla folla, uccidendo almeno 7 persone e ferendone più di 140.