I reati in Italia continuano a diminuire
Cosa dice l'annuale rapporto preparato dal Sole 24 Ore, che mette insieme le denunce nelle grandi città
I reati gravi denunciati in Italia nei primi sei mesi del 2021 sono diminuiti rispetto allo stesso periodo del 2019, in epoca cioè pre-pandemia. Erano stati 1.149.914 due anni fa, e sono scesi a 949.120 quest’anno, con un calo del 17,4%: a conferma di una tendenza che si osserva da diversi anni, nonostante non sia sempre seguita da una maggiore sicurezza percepita nella popolazione.
I reati nel 2021 sono aumentati invece del 7,5% se confrontati con i primi sei mesi del 2020, quando le denunce di reati gravi all’autorità giudiziaria erano state 883.203. In quel periodo il lockdown aveva portato a una diminuzione generale di tutti i reati, tranne quelli cosiddetti informatici. Il dato del 2020 è quindi un’eccezione che non confuta la tendenza pluriennale. Per fare un esempio basta osservare il dato dei furti d’auto nella sola città di Milano: sono stati 1.582 nei primi sei mesi di quest’anno, erano stati appena 239 nello stesso periodo del 2020.
I dati sono elaborati dal Sole 24 Ore sui numeri comunicati da tutte le forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Polizia Penitenziaria, Dia, Polizia Municipale, Polizia Provinciale e Guardia Costiera).
A crescere rispetto agli anni precedenti sono i reati informatici con una media di 800 al giorno nei primi sei mesi di quest’anno: rappresentano il 15% di tutti i reati denunciati. Si tratta tra gli altri di furti di identità digitale, frodi informatiche e clonazioni di carte di credito. «Molti reati», spiega Michela Finizio che per il Sole 24 Ore cura l’Indice della criminalità, «si sono ormai spostati sulla Rete. E non si tratta solo di un incremento rispetto al periodo pre-pandemia, la tendenza infatti si conferma nei primi sei mesi di quest’anno anche rispetto al 2020, e cioè al periodo di lockdown».
In confronto al 2020 tornano a salire anche i furti con strappo, cioè gli scippi, e quelli di veicoli (il 17% in più per i motocicli e il 16% per le autovetture). Sono dati piuttosto scontati visto che questo tipo di reati in periodo di pandemia aveva subito un brusco rallentamento. I furti di moto e auto sono quelli che più rischiano di rimanere impuniti: viene segnalata all’autorità giudiziaria solo una persona ogni 30 furti. Il numero di rapine in banca è salito rispetto all’anno scorso ma c’è una fortissima diminuzione rispetto ai primi sei mesi del 2019: erano state allora 145, contro le 37 di quest’anno. Continua anche il calo generale dei furti in abitazione. «Un altro dato che emerge dal rapporto di quest’anno», dice ancora Finizio, «è l’aumento dei reati legati a risse e violenza di strada, in forte incremento rispetto agli anni precedenti. Crescono anche i reati di tipo economico come contraffazione o riciclaggio di denaro mentre è quasi scomparso dalle classifiche il reato di usura. Non perché sia scomparsa l’usura ma perché, probabilmente, le vittime non denunciano più».
In generale per quello che riguarda l’azione di contrasto alla criminalità, l’incidenza di persone denunciate, arrestate o fermate ogni 100 delitti denunciati è cresciuta nel primo semestre 2021 rispetto al 2019. Le forze dell’ordine hanno segnalato in media 44 persone ogni 100 denunce di reato, contro le 37 del 2019.
Tutte le grandi aree metropolitane sono nei primi venti posti della classifica delle città con maggior numero di denunce. Al primo posto c’è Milano con 4.866,3 denunce ogni 100.000 abitanti. Seconda è Bologna e terza Rimini. Firenze, che era al secondo posto l’anno scorso, è scesa al quinto mentre Roma è settima con 4.150 denunce ogni 100.000 abitanti.
Ultima nella classifica delle denunce di reato, al 106esimo posto, è Oristano, in Sardegna, già ribattezzata da molti giornali come città «più sicura d’Italia». I dati, e vale per tutte le città, possono essere visti però in maniera differente: le città con un maggior numero di denunce hanno con ogni probabilità un alto numero di reati, ma sono anche anche quelle dove vengono maggiormente denunciati. Al contrario un indice dei reati più basso può anche indicare una scarsa propensione a denunciarli.
La provincia di Milano è la prima nella classifica dei furti (2.208,7 denunce ogni 100.000 abitanti, oltre 72 mila denunce in totale), dei furti con destrezza (425 ogni 100 mila abitanti, quasi 14 mila denunce) e dei furti di auto in sosta (311 ogni 100 mila abitanti, 10.199 denunce). È poi anche terza per rapine in esercizi commerciali (312, pari a 9,5 ogni 100.000 abitanti), quarta per rapine in pubblica via (1.623, pari a 49,5 ogni 100.000 abitanti) e scende al 43esimo posto per rapine in abitazione (80, pari a 2,4 ogni 100 mila abitanti).
Al secondo posto nella classifica generale c’è Bologna dove il numero di denunce per abitante è vicino a quello di Milano. Bologna è al terzo posto nella classifica generale dei furti (20.294 e cioè 1.993 ogni 100.000 abitanti), al secondo posto tra tutte le città per ciò che riguarda i furti in abitazione, con 360 denunce ogni 100mila abitanti, al quarto nei furti con destrezza (310,6 ogni 100.000 abitanti).
Commentando i dati le opposizioni hanno attaccato la giunta regionale e in particolare il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, accusandolo di scarsa attenzione alla sicurezza dei cittadini. La risposta indiretta è arrivata dal nuovo Questore Isabella Fusiello che, a Bologna Today, ha detto: «La statistica si deve sempre analizzare e studiare, perché il fatto che ci siano troppe denunce non significa che Bologna sia una delle città più insicure». La presenza di un alto numero di denunce, secondo Fusiello, indica anche che «il cittadino ha fiducia nelle istituzioni per cui anche il piccolo furto viene denunciato e questo porta ovviamente ad un innalzamento della statistica».
Terza nella classifica generale è Rimini. Anche in questo caso il neo sindaco, Jamil Sadegholvaad, ha sottolineato «innanzitutto il trend che vede un costante calo dal 2013, anno in cui le denunce furono 26.741 contro le 15.642 della classifica odierna: sono 11 mila reati in meno». Ma soprattutto, dice il sindaco, «bisogna considerare l’impatto statistico dei consistenti flussi turistici sul territorio (….) l’importante peso dell’accoglienza turistica sull’area riminese si può leggere in controluce attraverso l’alta posizione in alcune tipologie di reati, per così dire predatori, tipici dei luoghi ad alta concentrazione di ospitalità e più ricchi. Un’attrattiva che già la crisi economica precedente al Covid aveva accentuato».
Analizzando i reati città per città, dalla classifica del Sole 24 Ore si scopre che Prato è in testa nelle denunce per danneggiamento. Le denunce presentate nel corso del 2020 sono state 2.582 pari a 1.000,2 ogni 100.000 abitanti. Prato è seconda per le rapine con 219 denunce (84,8 per 100.000 abitanti) dietro solo a Napoli che registra 95,3 denunce ogni 100.000 abitanti.
Gorizia, Torino e Belluno sono ai primi posti per quanto riguarda le truffe e le frodi informatiche. Foggia è prima nella classifica delle estorsioni mentre Imperia detiene due primati nella classifica delle denunce ogni 100.000 abitanti: percosse e lesioni dolose.
La città dove nei primi sei mesi del 2021 c’è stato il più alto numero di omicidi volontari è Caltanisetta: sei omicidi, 2,3 ogni 100.000 abitanti. Le prime grandi città in questa classifica sono Torino e Napoli, con 19 e 26 omicidi (entrambe 0,8 ogni 100.000 abitanti). Stessa percentuale per Brescia in cui sono avvenuti dieci omicidi.
Alla provincia di Barletta, Trani e Andria spetta il primato dei furti d’auto, seguita da Napoli, Bari e Foggia. Prima città del Centro è Roma e prima del Nord Milano. Livorno è al primo posto nei furti negli esercizi commerciali, 185,3 ogni 100.000 abitanti, mentre Ravenna ha il primato dei furti in abitazione. Napoli è in testa nella classifica generale delle rapine mentre la provincia di Barletta, Trani e Andria è prima nelle rapine in abitazione: 29 nei primi sei mesi del 2021 (7,5 denunce ogni 100.000 abitanti).
Per i reati connessi agli stupefacenti Padova è al primo posto (106,8 denunce ogni 100.000 abitanti), seguita da Catanzaro e Prato mentre ultime in classifica sono Asti e Siena con 23 e 22,5 denunce ogni 100.000 abitanti. Reggio Calabria ha il primato per ciò che riguarda le denunce di associazione mafiosa, seguita da Vibo Valentia e Foggia. Prima città del Nord in questa classifica è Ferrara, al diciannovesimo posto. È di Pavia invece il primato nella classifica del riciclaggio di denaro.
Due città del Nordest, Trieste e Gorizia, sono ai primi posti per ciò che riguarda le denunce di violenze sessuali, rispettivamente con 20,6 e 17,2 denunce ogni 100.000 abitanti. Trieste in particolare era al primo posto anche negli anni precedenti.