Un matrimonio reale dimesso e criticato in Giappone
La principessa Mako ha sposato un avvocato non nobile, tra la freddezza della famiglia e morbose pressioni mediatiche
La principessa Mako del Giappone, nipote dell’imperatore Naruhito, ha sposato dopo quattro anni di fidanzamento il suo compagno Kei Komuro, una persona non nobile che aveva conosciuto all’università nel 2012. Ma invece di un tradizionale matrimonio reale, accompagnato da grandi celebrazioni, visibilità mediatiche e orgoglio nazionale, quello tra la principessa Mako e Komuro è stato trattato con grande freddezza dalla famiglia imperiale, ed è stato accompagnato da una copertura critica e maldicente sui media giapponesi per via di alcuni scandali legati allo sposo.
La pressione esercitata sulla principessa per la scelta del futuro marito l’ha portata a soffrire di disturbi da stress post-traumatico e a decidere di rinunciare sia alla cerimonia tradizionale prevista sia all’eredità che le spetterebbe.
La principessa Mako ha 30 anni ed è figlia del principe ereditario Akishino e di sua moglie, la principessa Kiko. È nipote dell’imperatore emerito Akihito, padre di Akishino, che nel 2019 aveva abdicato per lasciare il posto al figlio maggiore (quindi lo zio di Mako), Naruhito, l’attuale imperatore del Giappone. Il suo matrimonio era previsto per il 2018, ma fu rimandato quando si seppe che la madre di Komuro – anche lui 30enne – aveva contratto debiti con un ex compagno per l’equivalente di circa 30mila euro, parte dei quali utilizzati per pagare le spese universitarie del figlio, che aveva studiato a New York dove vive tuttora.
Da quel momento la coppia aveva cominciato a ricevere critiche e insulti sui social network da chi riteneva che il futuro sposo volesse approfittarsi del matrimonio reale. Su presunte pressioni della famiglia imperiale, lo scorso aprile Komuro aveva pubblicato una relazione di 28 pagine in cui dava spiegazioni sulle vicende legate al debito della madre e sosteneva di voler risarcire l’uomo.
Ormai, però, «il danno era stato fatto», ha scritto il New York Times.
Pochi giorni prima dell’annuncio del matrimonio, a fine settembre, Komuro era finito sulle prime pagine dei tabloid giapponesi e sui social network, accompagnato da derisione e sdegno, per essere rientrato a Tokyo con un codino, considerato irrispettoso e lontano dal rigore richiesto al futuro sposo di una principessa.
Kei Komuro caused a media frenzy last month when he returned to Japan with a new ponytail. The brouhaha also fed into brewing frustration among the Japanese public with the 29-year-old, who was already facing disapproval. https://t.co/pyVCKgXjhV
— The Japan Times (@japantimes) October 18, 2021
La legge del 1947 che regola gli affari della famiglia imperiale in Giappone stabilisce che le donne della casa che sposano persone non nobili debbano rinunciare al proprio ruolo istituzionale, ma prevede comunque un matrimonio tradizionale che sancisca il loro allontanamento dalla famiglia e il diritto a un’eredità, che nel caso di Mako corrisponde all’equivalente di circa 1,2 milioni di euro. A causa dello scandalo suscitato dalla sua situazione, la principessa ha però deciso di rinunciare sia alla cerimonia sia alla dote, e dopo il matrimonio andrà a vivere a New York, dove Komuro lavora in uno studio legale. Mako è stata la nona donna della famiglia imperiale giapponese a sposare una persona non nobile dalla fine della Seconda guerra mondiale, e la prima a rinunciare a cerimonia ed eredità.
Il matrimonio si è tenuto in forma privata nella tarda mattinata di martedì a Tokyo. Al posto della cerimonia, venerdì la principessa aveva incontrato in una visita privata l’imperatore Naruhito e l’imperatrice Masako, sua moglie, e aveva poi fatto visita ad alcuni santuari dei suoi antenati. Lunedì aveva incontrato l’imperatore emerito Akihito e l’imperatrice emerita Michiko, entrambi 87enni. Nel primo pomeriggio c’è stata una breve conferenza stampa in cui la coppia ha annunciato il matrimonio.
La psichiatra che segue la principessa Mako ha detto che a causa della estesa disapprovazione del matrimonio con Komuro lei «pensa a se stessa come a una persona senza valore»: «le sembra che la sua dignità sia stata calpestata».
Nelle ultime settimane ci sono state proteste contro le nozze: nel quartiere di Ginza i manifestanti hanno esibito cartelli con scritte come “Non avvelenare la casa imperiale con questo matrimonio maledetto”; in un articolo di un settimanale che si occupa soprattutto di affari si è detto che il matrimonio tra Mako e Komuro «sarà una vergogna a livello internazionale per il Giappone». Anche se ha deciso di rinunciare all’eredità, sui social network Mako è spesso descritta come una ladra, o accusata di fingere i suoi disturbi legati allo stress. Le attenzioni mediatiche e l’insistenza dei giudizi sulle donne della famiglia imperiale riflettono le più comuni disuguaglianze di genere all’interno della società giapponese.
Prima di Mako, avevano subìto questo tipo di pressione anche Michiko, che nel 1957 fu la prima donna comune a sposare un principe giapponese dopo molto tempo, e Masako, l’attuale imperatrice. Negli anni dell’impero di Akihito (1989-2019), Michiko fu apprezzata per aver avvicinato la famiglia imperiale ai cittadini giapponesi, ma venne ampiamente criticata per esempio per aver fatto ristrutturare la residenza privata o perché indossava troppi abiti diversi.
Attorno agli anni Duemila, invece, Masako era finita sotto una pressante attenzione dei media legata alla percepita necessità che partorisse un figlio maschio, erede del futuro imperatore Naruhito. Masako era un’ex diplomatica che aveva studiato sia a Harvard che a Oxford e per un lungo periodo le fu vietato fare viaggi lunghi o presenziare agli eventi pubblici per preservare la sua salute: in un comunicato disse di aver sofferto a lungo di «sfinimento mentale e fisico accumulato nel tempo».
Akinori Takamori, professore dell’Università Kokugakuin di Tokyo ed esperto della famiglia imperiale, ha detto al Guardian che i giapponesi vogliono che Mako e Komuro siano «impeccabili a livello morale». In Giappone però «non c’è posto per Komuro, e per questo, nonostante l’affetto per la famiglia, Mako non può rimanere». Altri ritengono che le critiche nei confronti della coppia dipendano anche da come è stata gestita la situazione dalla famiglia imperiale, che non ha espresso sostegno nei confronti della principessa e anzi ha lasciato intendere la sua disapprovazione in varie occasioni.
Dopo il primo annuncio del matrimonio, nel 2017, il principe Akishino non aveva dato la sua benedizione, sostenendo che avrebbe voluto che la figlia si sposasse con la benevolenza dei giapponesi; a causa dei successivi scandali il suo atteggiamento si era raffreddato e infine lo scorso novembre aveva detto che avrebbe approvato il matrimonio soltanto se fosse stato «quello che [i due] volevano veramente». Di recente sua moglie, Kiko, aveva fatto un vago riferimento a questioni su cui lei e la figlia «erano in disaccordo». Secondo Yohei Mori, professore di Comunicazione all’Università Seijo di Tokyo, l’agenzia che cura la comunicazione della casa imperiale comunque «non aveva alcuna strategia» per gestire le critiche nei confronti di Komuro, e si è dimostrata inadeguata rispetto al modo in cui circolano le notizie oggi.
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Dal momento che in Giappone il trono imperiale può essere occupato soltanto dai discendenti maschi, la principessa Mako non avrebbe potuto ambire a diventare imperatrice. Visto che Naruhito ha soltanto una figlia femmina (Aiko, di 19 anni) il primo in linea di successione è il principe Akishino, seguito dal suo unico figlio, il 15enne Hisahito, fratello minore di Mako. Komuro sta aspettando i risultati dell’esame da avvocato negli Stati Uniti, che dovrebbero arrivare il 10 novembre. La principessa invece è laureata in Storia e Conservazione delle opere d’arte all’Università di Leicester (Regno Unito): non ha annunciato i suoi piani per il futuro, ma si pensa che potrà inserirsi nel mondo dell’arte a New York.