FIFA contro la FIFA
Il più famoso videogioco di calcio potrebbe cambiare nome dopo quasi trent'anni, per una questione di soldi e di convenienza
EA Sports, la divisione sportiva di Electronic Arts, una delle più grandi aziende sviluppatrici di videogiochi al mondo, starebbe pensando di cambiare nome a FIFA, il suo titolo di maggior successo da quasi trent’anni. Il nome del videogioco è infatti concesso dalla FIFA, l’organo che governa il calcio mondiale, ma l’attuale accordo decennale tra le parti scade il prossimo anno.
Stando a quanto riportato recentemente dal New York Times, dal prossimo accordo la FIFA vorrebbe ricevere il doppio dei 150 milioni di dollari che EA Sports paga ogni anno per poter chiamare così il videogioco e associarlo quindi al marchio più famoso del calcio mondiale. In seguito alle richieste arrivate dalla FIFA, EA Sports starebbe prendendo in considerazione la possibilità di cambiare nome e rendersi totalmente indipendente.
L’intenzione è stata anticipata vagamente in un comunicato pubblicato lo scorso 7 ottobre in cui la società aveva spiegato «di essersi impegnata a rivedere l’accordo sui diritti di denominazione con la FIFA, che è separato da tutte le altre partnership e licenze ufficiali del gioco».
L’accordo tra EA Sports e FIFA è in vigore dal 1993 e viene rinnovato periodicamente. Negli ultimi 28 anni ogni edizione del videogioco è stata venduta come FIFA, e questo è ritenuto tra i motivi alla base del successo mondiale e decennale del titolo che non accenna a calare: oltre 31 milioni di persone in tutto il mondo hanno giocato alla penultima edizione, e già in 9 milioni hanno giocato all’ultima, uscita il primo ottobre. Dal 1993 a oggi le vendite complessive del videogioco hanno superato i 20 miliardi di dollari.
Inizialmente la FIFA svendette il proprio marchio a EA Sports perché all’epoca, negli anni Novanta, sottostimò la popolarità dei videogiochi calcistici su console e il valore commerciale che il titolo avrebbe potuto fruttare. Col passare degli anni, però, si rese conto di cosa aveva per le mani e ottenne accordi migliori, fino ad arrivare ai 150 milioni di dollari annuali previsti dall’ultimo contratto.
Secondo il giornale economico Bloomberg, non è da escludere che EA Sports, ipotizzando pubblicamente la fine della collaborazione, stia in realtà cercando di assumere una posizione di forza nelle trattative. Perché forse potrebbe anche fare a meno dell’organizzazione. Se i benefici portati al videogioco dal marchio FIFA sono infatti innegabili, quello che influenza veramente le scelte del pubblico e i volumi di vendita sono le singole licenze che garantiscono l’uso di nomi e marchi originali di squadre, giocatori e campionati, che con la FIFA non c’entrano nulla.
Sempre secondo Bloomberg, la fine della collaborazione danneggerebbe molto di più la FIFA, la cui presenza nel gioco non richiede nulla e porta soltanto benefici, sia in termini economici che di immagine, in un periodo storico in cui non gode di grande popolarità, tra scandali e proposte impopolari.
Inoltre, se vuole rimanere nel mondo dei videogiochi, la FIFA non ha alternative a EA Sports. L’ultimo vero competitor di FIFA, ovvero la serie Pro Evolution Soccer (PES) sviluppata dalla giapponese Konami, ha scelto di prendere un’altra strada dopo non aver retto la concorrenza degli ultimi anni. Da quest’anno PES esiste infatti sotto forma di eFootball, un videogioco gratuito la cui versione di lancio ha fatto parlare soltanto per gli errori grossolani che conteneva.
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