Silvio Berlusconi è stato assolto nel processo “Ruby ter” a Siena perché il fatto non sussiste

(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
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Silvio Berlusconi è stato assolto nel processo “Ruby ter” dal tribunale di Siena dove era imputato per corruzione in atti giudiziari: i giudici hanno stabilito che «il fatto non sussiste». Con Berlusconi è stato assolto anche il pianista di Arcore Danilo Mariani. Berlusconi era accusato di aver pagato Mariani per indurlo a dichiarare il falso sulle serate nella villa di Arcore. L’accusa aveva chiesto per entrambi gli imputati una condanna a quattro anni di reclusione.

Nel marzo del 2015 la Corte di Cassazione aveva confermato definitivamente la non colpevolezza di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Berlusconi era accusato di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne, Karima el Marough, “Ruby”, benché fosse consapevole che era minorenne, e anche di aver chiamato tra il 27 e il 28 maggio del 2010 la Questura di Milano abusando del suo ruolo di presidente del Consiglio per indurre il capo di Gabinetto, Pietro Ostuni, ad affidare la ragazza – trattenuta per un sospetto furto – a Nicole Minetti, all’epoca consigliera regionale del PdL in Lombardia e sua amica personale.

Il 24 giugno del 2013 Silvio Berlusconi era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione per concussione per costrizione, più un anno per prostituzione minorile, e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. La seconda Corte d’appello di Milano aveva poi assolto Berlusconi per la concussione «perché il fatto non sussiste», e per induzione alla prostituzione minorile «perché il fatto non costituisce reato» (Berlusconi non era cioè consapevole che la ragazza fosse minorenne). Dopo l’assoluzione in appello, la procura generale di Milano aveva presentato ricorso in Cassazione; la Corte di Cassazione aveva però confermato l’assoluzione.

Nel luglio del 2013, sempre in primo grado, per gli stessi fatti di cui era accusato Berlusconi ma in un processo separato – “Ruby bis” – la quinta sezione penale del tribunale di Milano aveva condannato Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti per induzione e sfruttamento della prostituzione. Mora e Fede erano stati condannati a 7 anni e all’interdizione perpetua dei pubblici uffici, mentre Minetti aveva ricevuto una condanna a 5 anni di reclusione e 5 anni di interdizione. Da questi due processi era nato “Ruby ter”, sulla presunta compravendita di testimonianze fatta da Berlusconi.

Per Berlusconi sono ancora in corso i processi di altri due filoni del “Ruby ter”: quello principale a Milano e un altro a Roma.