È morto Colin Powell
Fu segretario di Stato americano durante l'amministrazione di George W. Bush: aveva 84 anni e si era ammalato di COVID-19
È morto l’ex segretario di Stato americano Colin Powell a causa di complicazioni dovute alla COVID-19: aveva 84 anni. Powell, che fu una delle personalità politiche più influenti durante le guerre iniziate dall’amministrazione Repubblicana di George W. Bush in Iraq e in Afghanistan tra il 2001 e il 2003, fu il primo segretario di Stato afroamericano della storia degli Stati Uniti e contribuì a sviluppare la politica estera degli Stati Uniti per molti anni. La morte è stata resa nota dalla sua famiglia, che ha anche specificato che Powell era completamente vaccinato contro il coronavirus, ma da molti anni era malato di mieloma multiplo, un cancro che attacca le ossa.
Rimase in carica dal gennaio 2001 al gennaio 2005, ed è ricordato principalmente per il discorso tenuto il 5 febbraio del 2003 al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in cui sostenne l’esistenza di prove – esibendo una fiala che conteneva una polvere bianca – sul possesso di armi di distruzione di massa da parte del regime iracheno di Saddam Hussein, per giustificare l’intervento militare.
Parlando delle armi batteriologiche in possesso dell’Iraq, Powell mostrò ai rappresentanti degli altri paesi, con un gesto molto teatrale, una fiala che conteneva una polvere bianca. Powell aggiunse che l’Iraq avrebbe potuto produrre circa 25 mila litri di antrace, secondo quanto dicevano gli ispettori delle Nazioni Unite. Il discorso fu così drammatico ed efficace che anche molti commentatori liberal americani, tendenzialmente sfavorevoli alle politiche dell’amministrazione Bush, ne furono influenzati nel dirsi convinti della realtà del pericolo rappresentato dall’Iraq.
L’antrace era stato un pericolo molto concreto per alcuni mesi negli anni precedenti: dopo gli attacchi dell’11 settembre cinque persone morirono e altre 17 vennero contagiate da una serie di lettere che contenevano piccole quantità di antrace. Nei mesi successivi al discorso del 5 febbraio, si scoprì che gran parte delle informazioni e delle ricostruzioni presentate da Colin Powell davanti ai membri del Consiglio di sicurezza era falsa.
Non c’erano laboratori mobili né enormi arsenali di armi di distruzione di massa. Molto tempo dopo, nell’estate del 2008, si conclusero anche le indagini sugli attentati all’antrace: l’FBI disse di aver raccolto abbastanza prove da poter dire che il colpevole era Bruce E. Ivins, un microbiologo che lavorava per il governo, che non fu processato perché si era ucciso poche settimane prima dell’annuncio. Nel febbraio 2005, Powell definì il discorso al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – e l’esposizione degli argomenti prodotti dai servizi segreti americani e inglesi – una “macchia” sulla sua carriera.
Powell ricoprì diversi incarichi: fu tra le altre cose Capo dello stato maggiore congiunto (il rango più elevato delle forze armate statunitensi, dal 1989 al 1993) e consigliere per la sicurezza nazionale (dal 1987 al 1989). Era un Repubblicano “moderato”, ma sia nel 2008 che nel 2012 dichiarò che avrebbe votato per il Democratico Barack Obama.
STATEMENT BY
PRESIDENT GEORGE W. BUSH
ON COLIN POWELL pic.twitter.com/VbCISAEIsx— CSPAN (@cspan) October 18, 2021