Il presidente della Repubblica Ceca è in terapia intensiva
Milos Zeman è stato ricoverato subito dopo le ultime elezioni, e potrebbe essere un problema per la formazione del nuovo governo
Domenica il presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman, è stato ricoverato in terapia intensiva per un aggravamento delle sue condizioni di salute, di cui però non sono stati diffusi molti altri dettagli. Zeman ha 77 anni, soffre di diabete e da tempo ha problemi a camminare. Il suo ricovero potrebbe ora rendere più incerto e complicato il processo di formazione del nuovo governo: venerdì e sabato si sono infatti tenute le elezioni parlamentari e la Costituzione ceca prevede che sia il presidente ad affidare l’incarico di formare un nuovo esecutivo (così come quella italiana).
Alle elezioni, il partito più votato è stato quello guidato dal miliardario e attuale primo ministro Andrej Babis, di orientamento populista e alleato politico di Zeman: il partito si chiama ANO, che in ceco significa “sì” ed è acronimo di “azione dei cittadini insoddisfatti”, e ha ottenuto il 27,1 per cento dei voti, al di sotto delle aspettative pre-elettorali. La forza politica più votata è stata la coalizione di centrodestra SPOLU (“insieme”), che è formata da tre partiti: è guidata dall’ex professore universitario Petr Fiala e ha ottenuto il 27,9 per cento dei voti.
Prima del voto, Zeman aveva detto che avrebbe dato l’incarico al singolo partito che avesse ottenuto più voti e non alla coalizione con il maggior numero di seggi in parlamento. Se Zeman sarà in grado di esprimere una decisione ufficiale e manterrà quanto indicato in precedenza, toccherebbe ad ANO provare a formare il nuovo governo; se non sarà in grado di esprimere una decisione, spetterà allo speaker della Camera bassa del Parlamento farlo, e a quel punto la scelta potrebbe essere diversa.
Zeman è stato portato in ospedale dopo un breve incontro con il primo ministro, a cui è considerato molto vicino. Domenica Babis non ha diffuso alcun comunicato ufficiale rispetto al colloquio col presidente, ma in seguito ha scritto su Facebook che ANO sarà il singolo partito più forte nel parlamento ceco.
Babis governa dal dicembre del 2017 e in questi anni è stato criticato dall’opposizione soprattutto per i suoi conflitti d’interessi, per il suo approccio euroscettico, per aver alzato il debito pubblico e per la gestione della pandemia da coronavirus.
Di recente, inoltre, si è parlato anche del suo coinvolgimento nei cosiddetti Pandora Papers, secondo cui avrebbe acquistato segretamente un castello da 22 milioni di dollari in Francia, pagandolo con denaro proveniente da alcune società con sede all’estero. Secondo un sondaggio dell’agenzia di ricerca Kantar citato da Politico l’8 per cento dei sostenitori di ANO avrebbe votato per un altro partito proprio in seguito alle rivelazioni dei documenti: voti che sarebbero stati cruciali per una vittoria del partito, che invece ha ottenuto circa 36mila voti in meno rispetto alla coalizione di centrodestra.
A ogni modo, anche se dovesse ottenere l’incarico di formare il nuovo governo, Babis si troverebbe davanti un parlamento molto diviso: SPOLU e la coalizione centrista PirStan, arrivata terza col 15,6 per cento dei voti, hanno ottenuto 108 dei 200 seggi del Parlamento, ed entrambe hanno detto di non voler governare assieme a lui.
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